Kevin Feige tira fuori un nuovo coniglio dal cappello e ha un volto che conosciamo molto bene. Il ritorno di Robert Downey Jr. è un'intuizione geniale o una mossa disperata?
Cosa ci dice la pausa (forzata) del programma di Alberto Angela, vittima degli ascolti troppo bassi rispetto a Temptation Island? Il servizio pubblico deve far caso a questi parametri per decidere cosa mandare in onda?
Tanti grandi titoli, tante star pronte a contendersi il grande schermo, come abbiamo visto nelle anticipazioni delle distribuzioni durante Ciné - Giornate di cinema di Riccione. E cominciamo con un'estate già ricca di film.
Con quasi 17 milioni nei primi giorni di programmazione, Inside Out 2 è un successo clamoroso anche in Italia dopo l'ottimo esordio americano. Una dato interessante che apre ad una domanda: cosa ci dice questo risultato sulla voglio del pubblico di andare in sala?
Tutti amiamo ancora i film, ma l'industria cinematografica, il cinema come sistema, vive un momento di difficoltà e deve trovare la forza di superarlo senza arrendersi (e no, non c'entrano solo gli incassi).
Piacevole programma nato per la piattaforma web, è stato per ora troppo poco pubblicizzato, con le puntate in chiaro buttate in 2a serata su Rai2.
Siamo reduci dalle Giornate professionali di Sorrento dove abbiamo respirato un'atmosfera positiva e tendente all'ottimismo, che non ha potuto che farci piacere.
C'è ancora domani sta conquistando il pubblico, ma è un caso isolato o punto di arrivo di un percorso che sta tornando a concentrare l'attenzione del pubblico sul cinema, sulla sala come punto di partenza del cammino di un film?
A cento anni dalla nascita degli studi d'animazione creati da Walt Disney ci siamo fermati a riflettere su come e quanto abbiano plasmato il nostro modo di essere.
Il Barbenheimer negato ci ha fatto riflettere su quanto sia difficile la vita dei cinefili italiani, più volte tenuti al di fuori dei grandi eventi.
La seconda stagione di Alice in Borderland ha fatto capolino su Netflix, facendoci sorgere una domanda: perché ci piacciono così tanto opere con competizioni violente?
Qualche considerazione sull'anno appena concluso, con uno sguardo carico di speranza a quello che ci aspetta nel 2021 tra film e serie tv.
Il videogioco Spider-Man: Miles Morales arriva su PS5 e PS4, andando a riempire, almeno parzialmente, quel desiderio di blockbuster Marvel rimasto insoddisfatto nel 2020.
Ora che regioni e province italiane sono diventate "zona rossa" per il Coronavirus e si è obbligati a rimanere responsabilmente a casa, ecco una guida per affrontare al meglio le settimane che seguiranno.
Oscar: tutti gli errori che commettiamo e le stupidaggini che diciamo sugli Academy Awards in una breve guida da studiare e diffondere in vista della notte di domenica.
Ogni anno l'Academy sembra dare il premio maggiore al film meno riuscito tra i nominati: decisione casuale o c'è un segreto dietro questa scelta?
L'assenza di Greta Gerwig tra i candidati all'Oscar 2020 per la Miglior Regia fa scalpore e solleva polemiche; la regista di Piccole Donne però non è stata affatto 'snobbata' dall'Academy: ecco perché.
Watchmen: una riflessione sulla serie HBO, sull'adattamento del fumetto e su come si sia confermato uno dei prodotti televisivi più importanti del decennio.
Avengers, Trono di spade, Star Wars: come mai tante critiche sulle nuove saghe cinematografiche arrivano proprio dai fan che in passato ne hanno fatto la fortuna?
Avengers: Endgame, a poche ore dall'uscita del film, ecco quali sono le circostanze che hanno portato ad un film evento, fortemente rappresentativo di un progetto ambizioso e riuscito.
Oggi Movieplayer compie dieci anni. Non potete immaginare quanto il 4 giugno del 2008 credessimo e sperassimo di ritrovarci qui, tutti insieme, dopo tutto questo tempo, ma di sicuro la voglia di creare qualcosa di duraturo non ci è mai mancata. Così come non ci è mai mancata la voglia di fare un po' di testa nostra, di non seguire le mode, ma cercare di adattarci alle necessità di tutti coltivando però quello che era ed è ancora oggi il nostro interesse principale: voi.
Alla vigilia del Festival di Cannes e con il nuovo film Marvel e l'ultimo lavoro di Paolo Sorrentino in sala, una riflessione sull'evoluzione del cinema - e in generale dell'entertainment - che procede seminando scontento ovunque, sui social.
Dopo aver riscosso un grande successo di critica negli Stati Uniti e in giro per il mondo, arriva da domani anche in Italia Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, un dramma candidato agli Oscar e dal respiro internazionale, una storia d'amore di grande delicatezza ed un coming of age sentito e sincero. In poche parole, davvero un piccolo capolavoro.
Dieci anni fa sulla AMC andava in onda per la prima volta Breaking Bad: ricordiamo insieme lo straordinario show di Vince Gilligan, ancora oggi indiscutibile punto di riferimento nel mondo della serialità.
Forse stiamo esagerando, forse tra qualche settimana o mese tutti si saranno dimenticati di questa faccenda e tutto tornerà come prima. O forse no, forse davvero questo scandalo farà le sue "vittime" illustri e sarà l'occasione giusta per lanciare un nuovo ciclo.
Settant'anni appena compiuti, il successo incredibile di It in tutto il mondo e tanti nuovi progetti in arrivo. Eppure l'autore di Carrie e Shining ancora non ha raccolto quel che meriterebbe sul piccolo e grande schermo. Sarà questa la volta giusta per invertire la tendenza?
Dopo dodici giorni in cui abbiamo seguito per voi il Festival di Cannes, vi proproniamo qui di seguito il nostro bilancio della storica 70a edizione del festival cinematografico più importante del mondo.
Dopo una calorosa partecipazione al Festival di Cannes e la premiere televisiva del suo Twin Peaks, attesa come un evento straordinario, David Lynch si prepara ad accogliere gli spettatori del suo serial nei suoi incubi più indecifrabili e in un territorio poco somigliante a quello che avevamo lasciato 25 anni fa. Ma quanti saranno disposti a seguirlo?
Il futuro della fruizione cinematografica approda in concorso sulla Croisette e il risultato è la "rivolta" degli esercenti francesi: ecco a cosa è dovuto il bizzarro ma significativo braccio di ferro tra il festival e Netflix, ed ecco chi, presumibilmente, finirà per spuntarla.
Paradossalmente, la sconfitta maturata nelle condizioni assurde che abbiamo visto questa mattina può restituire a La La Land la benevolenza del pubblico, e farne ancora di più un istantaneo, indimenticabile classico.
A pochi giorni dalla Notte degli Oscar, facciamo il punto su questa stagione dei premi cinematografici e sulle sue connotazioni politiche, che non basteranno a fermare il film di Damien Chazelle a un passo dal trionfo.
Una valanga di nomination agli Oscar, critiche illustri e dichiarazioni d'amore da più parti: La La Land è un fenomeno come non se ne vedevano da tempo al cinema, eppure per molti questo eccessivo entusiasmo rappresenta un blocco più che uno stimolo per correre in sala.
Di fronte all'annuncio del titolo della nuova avventura della Skywalker saga, tanti ci sono sembrati tutti un po' troppo inclini a saltare alle conclusioni sulla trama e la qualità di un film ancora in lavorazione.
Non ha certo bisogno delle nostre difese di fronte all'infantile rimbecco di Donald Trump al suo discorso ai Golden Globes, ma è nostro dovere continuare a celebrare il suo talento, il suo impegno e la sua generosità. Lo faremo finché ne avremo la possibilità.
La morte di Carrie Fisher è la peggiore notizia che potesse arrivare in queste ore e non abbiamo potuto fare a meno di rendere omaggio ad un'attrice ed una donna che per noi ha rappresentato tantissimo. Non solo per il ruolo di Leia.
A ventisette anni Xavier Dolan è già un regista navigato, che ha vissuto trionfi e delusioni; ma se il suo cinema può non piacere a tutti, il suo talento è cristallino e indiscutibile. E a noi tutti spetta il dovere di proteggerlo.
Dal risultato delle recentissime presidenziali emergono non solo fratture all'interno degli USA e del partito democratico, ma anche una distanza crescente, forse persino un'ostilità, del pubblico nel confronti di Hollywood. Cogliamo l'occasione per riflettere sul modo in cui cinema e TV hanno ritratto il mondo della politica e la figura del presidente negli ultimi anni.
Un compleanno importante per il popolarissimo indagatore di casa Bonelli, e l'occasione per riflettere sull'impatto che ha avuto sulla crescita anche cinematografica di generazioni di lettori.
A corollario dell'edizione della Mostra del cinema appena conclusasi con il trionfo di Lav Diaz, facciamo una riflessione sulla natura e sulla percezione che il pubblico e gli addetti ai lavori hanno dell'impatto dei premi festivalieri, soprattutto in relazione con i loro lontani parenti d'oltreoceano, gli Academy Awards.
Quest'annata cinematografica ha rivelato nuovi eccessi di una tendenza che avevamo iniziato a denunciare anni fa: il prodigioso e capillare battage pubblicitario degli studios, con teaser, trailer, clip e anticipazioni assortite, inizia ad avere conseguenze tangibili sulla fruizione dei film più attesi dal grande pubblico. Vediamo perché.
"Basta remake!" "I cinecomics non sono cinema!" "Ma quanto vi paga la [inserire nome di studio hollywoodiano all'occorrrenza]?" Nel pieno del torpore agostano, siate indulgenti e lasciateci togliere qualche sassolino dalle scarpe in fatto di commenti più o meno opportuni, più o meno oculati, sul lavoro di una testata web come la nostra.
Ci lascia un attore amato come pochi e, nonostante la tristezza e la notizia improvvisa, non abbiamo potuto fare a meno che ricordare a modo nostro il mitico Bud Spencer.
Con l'attesa rivelazione dell'ultimo episodio dello show HBO, si è scatenata l'indignazione sui social per l'attività incontenibile di "spoileratori" ansiosi di condividere con il mondo il fatto di aver visto la puntata. Ma è possibile oggi proteggersi da anticipazioni sgradite?
Lo chiamavano Jeeg Robot, Perfetti sconosciuti e Veloce come il vento: l'uscita di tre ottimi film con caratteristiche simili che sono riusciti a mettere d'accordo critica e pubblico è l'occasione per fare il punto sullo stato di salute del nostro cinema.
Le ragioni del boicottaggio della comunità black di Hollywood nei confronti degli Academy Awards 2016, e il modo in cui questa polemica può fare bene agli Oscar e a Hollywood.
E' giusto e sacrosanto desiderare di arrivare alla visione di un film tanto atteso senza essere esposti a rivelazioni e dettagli importanti. Ma c'è un livello oltre il quale la sensibilità agli spoiler diventa psicosi. E noi, come tanti, l'abbiamo vissuto sulla nostra pelle. Ora però permetteteci di sfogarci scherzandoci un po' su.
Che lo si ami o no, lo show di Dan Weiss e Dave Benioff è un caso più unico che raro nella storia della TV americana sotto numerosi punti di vista, e per questo non possiamo far altro che applaudire il successo ottenuto ai recenti Emmy Awards, con il record delle 12 statuette vinte.
Al di là dei giudizi sulle scelte della giuria, che lasciano sempre il tempo che trovano, proviamo a individuare alcuni temi significativi su ciò che ci ha lasciato la 72esima Mostra del cinema.
O anche del perché la serie ambientata durante la rivoluzione informatica degli anni '80 si conferma anche quest'anno una delle migliori sulla piazza.
Recensioni tiepide? Indigestione da supereroi? No, per noi le ragione del risultato inferiore alle aspettative per il sequel di Joss Wehen sul mercato domestico sono altrove...