Don Matteo - Stagione 1

Un giovane profugo croato viene trovato morto in un canale. I carabinieri pensano che si sia suicidato, ma la giovane moglie confessa a Don Matteo, il nuovo parroco giunto in paese, che l'uomo non aveva motivi per uccidersi, perchè era felice di avere appena trovato un lavoro. Don Matteo si insospettisce e comincia ad indagare nei luoghi frequentati dal croato. Grazie all' aiuto del maresciallo Cecchini, un carabiniere molto umano e disponibile, l'arguto prete scopre che l'uomo stato ammazzato. I carabinieri pensano allora che sia stata ucciso in fabbrica da un suo collega operaio, profugo come lui, ma musulmano, col quale spesso il croato litigava. Ma Don Matteo dimostrerà che l'operaio è innocente e che il croato è morto a causa di un incidente sul lavoro, avvenuto perchè l'imprenditore che possiede la fabbrica, per risparmiare, non ha rispettato le norme di sicurezza. Il prete scoprirà, quindi, che l'imprenditore, dopo l'incidente, per scagionarsi, prima ha inscenato il suicidio del giovane croato e poi, essendo stato dimostrato che non si trattava di un suicidio, ha coinvolto l'operaio musulmano, disseminando il luogo dell'incidente di prove che lo compromettessero.

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Prima di un intervento chirurgico una mano misteriosa scambia una boccetta di antibiotico nella sala operatoria e, durante l'operazione, una bambina finisce in coma. Mario Ricci, il padre, incolpa Giuliani, l'anestesista, e giura davanti a tutti di ucciderlo con le sue mani. Il giorno dopo Giuliani viene trovato morto ai piedi di una scala di sicurezza dell'ospedale: apparentemente si tratta di un incidente, ma i carabinieri riscontrano segni di colluttazione ed arrestano Ricci. Don Matteo, che crede all'innocenza di Ricci, prende a cuore il caso e, data la scarsa collaborazione dei carabinieri, inizia a investigare per conto proprio, anche se questo lo metterà nei guai con il vescovo. Con l'aiuto di un simpatico malandrino, il prete entra nel ripostiglio dei medicinali dell' ospedale e scopre la boccetta trafugata; con essa don Matteo può innescare una trappola in cui far cadere il vero colpevole che, in un atto estremo, minaccia di buttarsi dal tetto dell'ospedale.

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Gino Rizzato è oppresso dagli usurai: il suo negozio, prima, e la moglie Lenka, poi, ne fanno le spese. Anzi, per accompagnare Lenka al Pronto Soccorso don Matteo si espone alle malelingue del paese e finisce per essere redarguito dal suo vescovo. Un giorno, disperata, Lenka si confessa a don Matteo raccontando di come lei e il marito si siano indebitati per cento milioni per poter pagare l' operazione al cuore del loro bambino ammalato; per aiutarli, don Matteo chiede un prestito in banca ma Santino, il direttore, glielo rifiuta. Come risposta Rizzato viene accoltellato e Lenka, per non far trasparire la verita', si accusa del fatto. Le malelingue imputano la causa alla supposta relazione tra Lenka e don Matteo, e la cosa, giunta alle orecchie del cardinale, rischia di far perdere al prete la sua parrocchia. Intanto don Matteo è vittima di un attentato intimidatorio e, capito che a capo dell' organizzazione di usurai è posto Santino, gli tende una trappola con l'aiuto dei carabinieri, nella quale purtroppo l'uomo non cade. Quando, però, Lenka si avvede che la sua reticenza è la causa dell'allontanamento di don Matteo, trova finalmente il coraggio di accusare i suoi aguzzini: le cose così si sistemano e don Matteo può far ritorno alla sua parrocchia...

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Anna Mejad è una ragazza albanese che lavora come cameriera in una agiata famiglia italiana e frequenta un ragazzo italiano, Francesco. Purtroppo Anna ha un debito di cinquanta milioni con Mitat, un losco connazionale, per ripagare il quale lei si prostituisce. Quando, un giorno, un furto viene commesso nella casa dei Bernardi, i carabinieri fermano Anna per accertamenti e, sebbene non vi sia nulla contro di lei, la ragazza perde il lavoro e, quindi, anche il permesso di soggiorno. Don Matteo propone un matrimonio con Francesco per ovviare al problema, ma Anna gli rivela tutti i retroscena della sua storia: lei non osa denunciare Mitat per paura della reazione che Francesco potrebbe avere e delle conseguenze per i suoi familiari, ancora in Albania. Don Matteo rintraccia il cliente con cui Anna stava al momento del furto e gli chiede di testimoniare in favore della ragazza. Fugato ogni sospetto su Anna, la situazione continua a peggiorare: tra Francesco e Anna spunta dell'acredine, in più la ragazza riceve l'avviso di espatrio. Della vicenda se ne occupa don Matteo, e sara' solo dopo aver scoperto l'identità del ladro che il prete riuscirà a liberare la ragazza da tutti i suoi problemi...

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Un detenuto viene ritrovato cadavere mentre Don Matteo è in carcere per sostituire il cappellano. Sull'arma del delitto vi sono le impronte digitali di un altro carcerato ma...

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Proprio alla viglia della stagione di raccolta, numerosi cani da tartufo vengono avvelenati. Iniziano le indagini e i sospetti cadono su Salvatore Folena, l'unico il cui cano non sia stato avvelenato: olena nfatti e' nadato illegalmente a caccia di tartufi prima dell'apertura della stagione. Ma don Matteo indaga e riesce a scoprire il vero colpevole.

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Durante il sacramento della confessione, la signora Annalisa Cotroneo confida a Don Matteo di avere un amante ed invoca l'intervento del sacerdote per recuperare il rapporto con il marito, essendosi decisa ad interrompere la relazione adultera. Dopo aver parlato con l'uomo, che gli rivela di aver ingaggiato un detective per seguire la moglie e scoprire l'identità dell'amante, Don Matteo viene a sapere che Annalisa è stata misteriosamente uccisa. Convinto dell'innocenza del marito di quest'ultima che, essendo privo di un alibi riscontrabile, è stato imprigionato dai carabinieri, il sacerdote scopre la verità: il detective, amante di Annalisa, ha commesso l'omicidio poichè non riusciva ad accettare la riconciliazione dei due coniugi...

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Don Matteo investiga, con il maresciallo Cecchini, sul caso di una ragazza trovata in coma, mentre si sono perse le tracce del suo bambino. Tra gli indagati c'è il suo ex-fidanzato, che si dichiara innocente.

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Don Matteo entra nello studio dell'avvocato che segue la causa riguardante la morte del marito di Nonna Elide, proprio mentre qualcuno spara un colpo di pistola: c'e' una collutazione e alla fine don Matteo si ritrova con l'arma in mano, mentre l'assassino fugge e l'avvocato viene ritrovato cadavere. Cosi' i carabinieri non possono far altro che arrestare don Matteo.

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Un imprenditore viene ricattato per la sua relazione extra-coniugale. Don Matteo scagionerà un contadino estraneo ai fatti...

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Una troupe cinematografica sta girando un film nella cittadina di Don Matteo e, mentre si gira una sparatoria proprio di fronte alla chiesa, il protagonista, l'attore Manuel Donato, muore davvero, poichè una delle armi era stata caricata con proiettili veri. Secondo i primi rilevamenti sembra che chi ha sparato sia Luigi Fattori, oste cittadino e assoldato come comparsa per interpretare appunto il killer. Egli viene subito arrestato e incolpato dell' omicidio, poichè Maura, la moglie di cui era gelosissimo, aveva una relazione con la vittima. In realtà Fattori non era a conoscenza di tale tresca e, informatone dalla stessa polizia, sconvolto confessa che l' attore meritava di morire. Tuttavia Don Matteo non è convinto della ricostruzione e il sacerdote, con l'aiuto dell'amico Pippo, che aveva fatto delle riprese amatoriali del set, scopre che lo sparo mortale proveniva da dietro una siepe, discolpando Fattori. Grazie alla profonda conoscenza dell' animo umano e allo spirito di osservazione che lo contraddistinguono, Don Matteo intuisce che il colpevole è Giovanni Donato, fratello di Manuel e produttore del film, da sempre geloso dell'attore...

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Don Matteo e i suoi parrocchiani si recano in pellegrinaggio ad un santuario. Due autobus sono della ditta Benassi e uno della ditta Passeri: tra i due, ex soci, non corre buon sangue. Ripreso il viaggio, l'autobus della ditta Benassi ha un incidente: nel sangue dell'autista viene riscontrato un elevato tasso alcolico...

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Una notte, nei laboratori di medicina dell'università viene ucciso un giovane ricercatore, Stefano Verro. Del delitto viene accusato un collega, Riccardo Di Salvo, dato che la catena del suo motorino appare essere l'arma del delitto; inoltre la vittima si era, in passato, impadronita di una ricerca di Riccardo, spacciandola per sua e con la quale stava per vincere un concorso. Ma Don Matteo, che si trova casualmente all'università, non è affatto convinto della colpevolezza di Di Salvo e approfondisce alcuni dettagli che lo portano alla scoperta della verità. Roberta, la fidanzata di Riccardo e studentessa della medesima università, confessa al sacerdote che la vittima ricattava un docente dell'ateneo che "vendeva" gli esami. Insieme al maresciallo Cecchini e a Roberta, Don Matteo escogita una trappola per incastrarlo. Tuttavia il professore, seppur responsabile del traffico di esami, non è direttamente coinvolto nell' omicidio. Il colpevole è un altro ricercatore...

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L'ospite di una casa di riposo viene ucciso, e i sospetti cadono sul figlio della sua amante e sul direttore dell'istituto. Ma Don Matteo, come sempre, sente che le apparenze ingannano.

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Grazie a Nonna Elide Don Matteo trova la signora Rosina uccisa nella sua casa con un colpo alla testa. Gli interrogatori continuano con il Sig. Morabito, che aveva minacciato la Signora Rosina per riprendersi una gondola da lei acquistata all' asta di beneficenza in parrocchia. Il mistero è legato proprio ad una delle gondole vendute all'asta di beneficenza in parrocchia. La gondola conteneva al suo interno un diamante e qualcuno sta cercando di recuperarlo.

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Don Matteo presta soccorso ad un motociclista che è rimasto vittima di un pestaggio: in realta' si tratta di un carabiniere sotto copertura, che si e' infiltrato in un giro di droga. Gli appartenenti alla banda su cui il carabiniere sta indagando lo hanno scoperto, o invece qualcuno lo ha tradito?

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