Sebbene forse più discontinuo di uno Stanley Kubrick o di un Martin Scorsese, Sidney Lumet è stato indubbiamente uno dei grandi autori del cinema americano, sia per l'indubbia maestria registica, sia per il dono di dirigere magnificamente gli ottimi attori che ha avuto a disposizione.
Nato a Philadelphia dall'attore Baruch Lumet e dalla ballerina Eugenia Wermus, debuttò come interprete ad appena quattro anni al teatro Yiddish di New York. Ebbe molti ruoli a Broadway negli anni Trenta, e nel 1939 esordì al cinema in Quartiere maledetto.
Nel 1947 fondò un suo gruppo di attori off-Broadway che includeva Yul Brynner ed Eli Wallach, e nel 1955 esordì alla regia teatrale. Nel frattempo si era cimentato anche come regista televisivo, dirigendo, tra le altre cose, diversi episodi della serie TV poliziesca Danger (1952).
Il debutto dietro la macchina da presa per il cinema arrivò nel 1957 con lo straordinario e tesissimo dramma giudiziario La parola ai giurati, interpretato da un eccezionale Henry Fonda (uno dei suoi primi attori feticcio). Divenuto un classico del genere, il film fu subito accolto con grande clamore, e valse a Lumet l'Orso d'oro a Berlino e diverse nomination agli Academy Awards.
Seguirono la commedia ad ambientazione teatrale Fascino del palcoscenico, di nuovo con Fonda, il romantico Quel tipo di donna, che esalta la presenza scenica di Sophia Loren, e il dramma di Pelle di serpente, che pone in risalto invece le performance di Anna Magnani e Marlon Brando.
Negli anni Sessanta sono degni di nota Il lungo viaggio verso la notte, ancora tratto da un dramma teatrale, con una magnifica Katharine Hepburn; l'apologo minaccioso sulla Guerra fredda A prova di errore, nel quale ritrova Fonda; l'intenso L'uomo del banco dei pegni impersonato da un incredibile Rod Steiger; il dramma antimilitarista La collina del disonore con Sean Connery e il ritorno al giallo con Chiamata per il morto, interpretato da James Mason, altro attore feticcio che comparirà anche nei successivi Il gabbiano, tratto da Cechov, e Spirale d'odio.
Furono gli anni Settanta, tuttavia, il periodo di maggior successo per il Lumet hollywoodiano: Dopo il frenetico Rapina record a New York, interpretato da Sean Connery e Christopher Walken, nel 1973 diresse il poliziesco Serpico con uno straordinario Al Pacino; cui seguì l'anno dopo il celebre adattamento di Assassinio sull'Orient Express, tratto da Agatha Christie, e per il quale Ingrid Bergman venne premiata con l'Oscar come miglior attrice non protagonista.
Nel 1974 Lumet firma un altro capolavoro, Quel pomeriggio di un giorno da cani, ancora con un sublime Al Pacino, cui si aggiunse lo spietato e profetico Quinto potere, che gli valse il Golden Globe per la miglior regia e l'Oscar ai due protagonisti, Peter Finch e Faye Dunaway.
Anche negli anni Ottanta e Novanta Lumet è riuscito comunque a lasciare il segno, con alcuni titoli come il giallo Trappola mortale con Michael Caine; una nuova incursione nel dramma giudiziario con l'intenso Il verdetto, che si segnala anche per l'eccezionale prova di Paul Newman; il giallo Il mattino dopo con Jane Fonda e Jeff Bridges; il divertente Sono affari di famiglia interpretato da Sean Connery, Dustin Hoffman e Matthew Broderick; il thriller Terzo grado con Nick Nolte e il remake di Gloria di John Cassavetes, che esalta le qualità espressive di Sharon Stone.
L'instancabile Lumet, ultraottantenne, ha continuato a girare nel 2005 Prova a incastrarmi, ennesimo film processuale con Vin Diesel nel ruolo del mafioso Jackie DiNorscio, e nel 2007 il lucido e spietato film testamento Onora il padre e la madre, interpretato da Ethan Hawke e Philip Seymour Hoffman; ma è persino tornato a recitare per il remake The Manchurian Candidate di Jonathan Demme.
Nel 2005 Hollywood lo ha ringraziato omaggiandolo di un meritatissimo Oscar alla carriera, che sfortunatamente Lumet è riuscito a godersi solo per qualche anno: il regista, infatti, si è spento il 9 aprile 2011 a causa di un linfoma.
2005 Premio Premio alla carriera
1983 Candidatura Miglior regia per Il verdetto
1982 Candidatura Miglior sceneggiatura non originale per Il principe della città
1977 Candidatura Miglior regia per Quinto potere
1976 Candidatura Miglior regia per Quel pomeriggio di un giorno da cani
1958 Candidatura Miglior regia per La parola ai giurati
1989 Candidatura Miglior regista per Vivere in fuga
1983 Candidatura Miglior regista per Il verdetto
1982 Candidatura Miglior regista per Il principe della città
1977 Premio Miglior regista per Quinto potere
2007 Regia
2005 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione
1999 Regia
1997 Regia, Sceneggiatura
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