Nato a Washington D.C. il 21 dicembre del 1948, Samuel Leroy Jackson cresce nel Tennessee senza il padre, ma circondato dell'affetto della madre e dei nonni. Diplomatosi al Morehouse College di Atlanta nel 1972, inizia a cimentarsi nella recitazione per sconfiggere una leggera balbuzie. Samuel, tuttavia, si appassiona talmente durante uno spettacolo al college da decidere di trasferirsi a New York per intraprendere professionalmente la carriera di attore.
Si unisce così alla Negro Ensemble Company (della quale fa parte anche Morgan Freeman) e inizia ad avere qualche ruolo per la televisione. Nel 1980 si sposa con l'attrice LaTanya Richardson, da cui ha una bambina due anni dopo, Zoe.
Tuttavia, la carriera dell'attore stenta a decollare (si segnala comunque una piccola partecipazione nella commedia all black di John Landis [FILM Il principe cerca moglie[/FILM]), e Samuel precipita rapidamente nel baratro della depressione e della dipendenza da alcol e da droghe. A risollevare l'attore giunge in soccorso il regista
Spike Lee, che gli dona una prima notorietà grazie ai ruoli in Fa' la Cosa Giusta (dove interpreta Mister Señor Love Daddy), Mo' Better Blues e soprattutto in Jungle Fever, dove per il ruolo di un pericoloso drogato viene premiato al Festival di Cannes con un riconoscimento creato ad hoc per lui.
Grazie al successo riscosso, Samuel comincia a prendere parte a produzioni di maggiore importanza, sebbene spesso ancora in ruoli minori, ottenendo l'opportunità di lavorare anche per registi affermati come Martin Scorsese in Quei bravi ragazzi, Tony Scott in Una vita al massimo e Steven Spielberg in Jurassik Park.
È uno strambo poliziotto in coppia con lo svitato Emilio Estevez nell'esilarante parodia demenziale Palle in canna, ed è coinvolto anche nei film d'azione Giochi di potere e Nella giungla di cemento.
Ma a segnare la svolta nella carriera dell'attore è senza dubbio il ruolo leggendario di Jules Winnfield, gangster che ama recitare nei momenti topici il versetto di Ezechiele 25:17, nel cult movie di Quentin Tarantino Pulp Fiction, per il quale ottiene anche la nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista.
Da questo momento in poi seguono numerose partecipazioni in film di successo, come Il bacio della morte, in cui è un agente di polizia che tenta di proteggere un informatore, e Die Hard - Duri a Morire, terzo capitolo della serie di John McTiernan, dove è il negoziante Zeus Carver che tenta di aiutare Bruce Willis a incastrare dei pericolosi terroristi. In seguito recita in innumerevoli thriller, come Il momento di uccidere, Spy, Sydney, 187 codice omicidio e Il negoziatore; ma anche il coinvolgimento nell'esordio alla regia di Steve Buscemi, la commedia indipendente Mosche da bar.
È pero sempre Quentin Tarantino a fargli vincere un Orso d'argento al Festival di Berlino per la parte dell'eccentrico trafficante d'armi nel suo Jackie Brown. Il nuovo millennio segna per Samuel un'incursione in un nuovo genere, quello della fantascienza, a partire dalla partecipazione alla nuova trilogia di Guerre Stellari di George Lucas, dove impersona il primo guerriero jedi "di colore", Mace Windu, che appare anche nel film animato Star Wars - the clone wars.
In Sfera di Barry Levinson è un matematico che tenta assieme alla biologa Sharon Stone un contatto extraterrestre, in Unbreakable - Il predestinato di M. Night Shyamalan è un maniaco dei fumetti che scopre i poteri del supereroe Bruce Willis, mentre nel cartone animato Pixar Gli Incredibili presta la voce al glaciale Siberius.
Nel nuovo Millennio Samuel L. Jackson intensifica ancor di più la sua già frenetica carriera, partecipando a decine di titoli, tra cui il legal thriller a sfondo militare Regole d'Onore, il remake del cult blaxploitation Shaft, i pirotecnici XXX e xXx 2: The Next Level in coppia con Vin Diesel, il ritorno sotto la regia di Tarantino con una piccola partecipazione in Kill Bill vol. 2.
L'attore passa con una scioltezza incredibile dai generi più svariati: gli action eccessivi e sovraccarichi Snakes on a Plane e Black Snake Moan, dove tiene a bada Christina Ricci; l'horror 1408; il bellico Home of the Brave - Eroi senza gloria; gli sportivi Coach Carter e Resurrecting the Champ; ma anche le commedie The Man - La talpa, Soul Men e I poliziotti di riserva; il legal drama Ipotesi di reato insieme a Ben Affleck e l'impegno civile di In My Country, incentrato sull'Apartheid.
Di recente l'attore pare essersi appassionato al genere supereroistico e ha preso parte, tra gli altri, a Jumper e The Spirit. Inoltre impersona il personaggio dell'agente segreto Nick Fury in tutte le nuove saghe della Marvel: Iron Man e il suo seguito di Jon Favreau, Thor di Kenneth Branagh e Captain America - Il primo vendicatore di Joe Johnston.
1995 Candidatura Miglior attore non protagonista per Pulp Fiction
1998 Candidatura Migliore attore protagonista (commedia o musical) per Jackie Brown
1997 Candidatura Miglior attore non protagonista per Il Momento di uccidere
1995 Candidatura Migliore attore non protagonista per Pulp Fiction
1995 Candidatura Miglior attore protagonista (miniserie o film per la tv) per The Prison
2013 Premio Miglior momento 'shock' (WTF Moment) per Django Unchained
2013 Candidatura Migliore coppia su schermo per Django Unchained
2001 Candidatura Miglior vestito per Shaft
1998 Candidatura Migliore performance maschile per Jackie Brown
1995 Candidatura Miglior coppia sullo schermo per Pulp Fiction
2024 Recitazione
2023 Recitazione
2021 Recitazione
2019 Recitazione
L'attore in una nuova intervista ha ricordato quando firmò il suo primo contratto con i Marvel Studios, in cui si impegnava per nove film
Samuel L. Jackson conferma di essere stato in trattative per partecipare a The Movie Critic di Quentin Tarantino, film successivamente cancellato dallo stesso regista.
Il film è l'adattamento cinematografico dell'omonimo dramma teatrale andato in scena a Broadway con lo stesso cast
Non basta la reunion "pulp" tra Uma Thurman e Samuel L. Jackson per salvare La stanza degli omicidi (The Kill Room), comedy thriller a cui manca un'identità. Al cinema dal 6 giugno.
Poco apprezzato dal pubblico e dalla critica, Glass di M. Night Shyamalan chiudeva la trilogia di Unbreakable e Split, e ora potrebbe avere una seconda vita in streaming su Netflix. Ecco perché (ri)vederlo.