Pupi Avati

Pupi Avati
Professione: Sceneggiatore, Regista, Produttore
Nato il:
3 Novembre 1938
(Bologna, Italia)
Età: 86 anni
50 anni di carriera
70 film e serie tv
22 premi

Biografia di Pupi Avati

Giuseppe Avati, in arte "Pupi", fratello maggiore di Antonio Avati, sceneggiatore e produttore, nasce a Bologna il 3 Novembre 1938.
Dopo aver conseguito la laurea in Scienze Politiche all'Università di Bologna e avere tentato senza successo una carriera come clarinettista jazz, trova lavoro presso una società di prodotti surgelati, grazie al quale accumula i soldi necessari per finanziare il suo primo lavoro dietro la macchina da presa, intitolato Balsamus - Lo sguardo di Satana risalente al 1969: un horror di serie B stile splatter costato pochissimo e distribuito esclusivamente nei cinema locali, cui segue Thomas e gli indemoniati, anch'esso contraddistinto dal medesimo stile grottesco e artigianale.

Quattro anni dopo, nel 1974, dopo aver collaborato alla sceneggiatura del capolavoro di Pier Paolo Pasolini Salò e le 120 giornate di Sodoma, dirige la farsa grottesca La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone, che si avvale dell'interpretazione di Ugo Tognazzi e Paolo Villaggio. Segue due anni dopo un piccolo cult, considerato il fondatore del "horror padano", l'inquietante La casa dalle finestre che ridono (1976), che fece invidia perfino al maestro del brivido Dario Argento.

Due anni dopo, quando ci aspetterebbe da Pupi un'altra performance da brivido, arriva invece Bordella, incursione nella commedia musicale e demenziale che vede interprete tra gli altri anche Christian De Sica, allora giovanissimo, oltre che la collaborazione di Maurizio Costanzo (che aveva già lavorato a La casa delle finestre che ridono) alla sceneggiatura.
Nello stesso anno, Avati, per confermare il suo talento da "piccolo maestro della suspance" e per compensare lo scarso successo di Bordella, torna al thriller con venature demenziali in Tutti defunti... tranne i morti che, anche se non convince pienamente la critica e il pubblico, segna l'inizio di una lunga collaborazione con l'attore feticcio Carlo delle Piane.

Nel frattempo, il regista diviene famoso presso il pubblico televisivo con la miniserie Jazz Band, cui seguono Cinema!!! e altri lavori per il piccolo schermo negli anni Ottanta.
Avanti realizza la sceneggiatura di Macabro, horror d'esordio di Lamberto Bava e nel 1983 torna alla regia per il grande schermo con la commedia nostalgica Una gita scolastica, che vince numerosi Nastri d'Argento, seguito dal thriller-horror Zeder (1983), interpretato da Gabriele Lavia, catalogato fra le sue migliori opere di genere.
Dopo il misconosciuto Noi tre, e le commedie nostalgiche Impiegati, presentata nella Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes, e Festa di laurea, nel 1986 è alla regia di un piccolo gioiello del cinema italiano, ovvero l'amaro Regalo di Natale, ambientato nel mondo del poker, con protagonisti Diego Abatantuono, Gianni Cavina, Alessandro Haber e l'abituale Carlo delle Piane, quest'ultimo vincitore della Coppa Volpi al Festival di Venezia. Avati girerà poi una sorta di sequel del film nel 2003, La rivincita di Natale, sempre con gli stessi interpreti.

Vengono poi i successivi Ultimo minuto (ultima interpretazione di Ugo Tognazzi), le commedie Storia di ragazzi e ragazze (1989) (per cui riceve il Nastro d'Argento come miglior regista) e Fratelli e sorelle (1991) (con un giovanissimo Stefano Accorsi), ma anche Bix - Un'ipotesi leggendaria (1991), biografia del jazzista Bix Beiderbecke.
Avati torna al cinema di genere con il crudo Magnificat (1993), ambientato in epoca medioevale (cui seguirà nel 2001 I cavalieri che fecero l'impresa), con il thriller L'amico di infanzia (1993), che si svolge negli Stati Uniti, e con l'angosciante horror L'arcano Incantatore (1996) con Stefano Dionisi.

Nel 1998 gira Il testimone dello sposo, di nuovo con Abatantuono e con Inés Sastre, cui segue l'anno dopo La via degli angeli, con gli habitué Cavina e Delle Piane.
Nel 2003, dopo un periodo di pausa, Avati segna una svolta nella sua carriera con il sentimentale e nostalgico Il Cuore Altrove, presentato in concorso a Cannes, che vede protagonisti il timido Neri Marcorè e la "caliente" Vanessa Incontrada nei panni di una giovane ragazza non vedente, il quale ottiene un ottimo successo di critica e pubblico.
È l'inizio per Avati di una nuova poetica, in cui l'autore rievoca le atmosfere della provincia padana della sua infanzia, e si segnala per la bravura nella direzioni degli interpreti, spesso recuperando vecchie glorie del mondo cine-televisivo o lanciando attori esordienti. L'anno seguente, infatti, dirige Vittoria Puccini, Paolo Briguglia, Claudio Santamaria e Johnny Dorelli nella commedia romantica Ma quando arrivano le ragazze? ad ambientazione jazzistica; e poi Antonio Albanese, Katia Ricciarelli (vincitrice del Nastro d'argento), la storica Marisa Merlini e di nuovo Neri Marcorè nel divertente La seconda notte di nozze.

Seguono la commedia al femminile La cena per farli conoscere (2007) con Diego Abatantuono accompagnato dalla bellezza di Francesca Neri, Inés Sastre, Vanessa Incontrada e Violante Placido e il deludente ritorno all'horror padano con Il nascondiglio, interpretato da Laura Morante. Il regista torna alle garbata commedia Il papà di Giovanna (2008), interpretato da Silvio Orlando (vincitore della Coppa Volpi a Venezia), dalla rivelazione Alba Rohrwacher e da Ezio Greggio, per la prima volta in un ruolo drammatico. Seguono Gli amici del bar Margherita (2009), di nuovo con Abatantuono e Marcoré, affiancati questa volta da Fabio De Luigi e Luigi Lo Cascio, e Il figlio più piccolo (2010), che rilancia Christian De Sica come attore drammatico, premiato con il Nastro d'argento assieme a Luca Zingaretti.
Le sue più recenti prove da regista sono rappresentate dai drammi Una sconfinata giovinezza, clamorosamente escluso dal Festival di Venezia, che affronta il delicato tema del morbo di Alzheimer e riporta sullo schermo Serena Grandi, e Il cuore grande delle ragazze, che vede invece il ritorno di Sydne Rome e Andrea Roncato, insieme al solito Gianni Cavina e a Micaela Ramazzotti.

In tutti questi anni di lavoro e di fatica, Pupi Avati ha dimostrato di possedere un grande impegno e un'intensa forza morale, che hanno fatto di un giovane e "squattrinato" regista di b-movies un famoso autore conosciuto e ammirato in tutto il mondo.

Film più famosi di Pupi Avati

Locandina di Il papà di Giovanna

Il papà di Giovanna

2008 Regia, Sceneggiatura, Soggetto

Locandina di Il figlio più piccolo

Il figlio più piccolo

2010 Regia, Sceneggiatura

Locandina di La quattordicesima domenica del tempo ordinario

La quattordicesima domenica del tempo ordinario

2023 Sceneggiatura, Soggetto, Regia

Locandina di La casa dalle finestre che ridono

La casa dalle finestre che ridono

1976 Regia, Sceneggiatura, Soggetto

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Serie TV più famose di Pupi Avati

Locandina di E' proibito ballare

E' proibito ballare

1989 Regia

Locandina di Un matrimonio

Un matrimonio

2013 Soggetto, Regia, Sceneggiatura

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Premi e nomination per Pupi Avati

David

2009 Candidatura Miglior regista per Il papà di Giovanna

2004 Candidatura Miglior regista per La rivincita di Natale

2003 Premio Miglior regista per Il cuore altrove

1995 Premio David Luchino Visconti

1990 Premio Miglior sceneggiatura per Storia di ragazzi e di ragazze

1990 Candidatura Miglior film per Storia di ragazzi e di ragazze

1990 Candidatura Miglior regista per Storia di ragazzi e di ragazze

Nastri

2011 Premio Nastro speciale del 65° per Una sconfinata giovinezza

2011 Candidatura Miglior soggetto per Una sconfinata giovinezza

2010 Candidatura Miglior soggetto per Il figlio più piccolo

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Film e Serie TV più recenti di Pupi Avati

Locandina di La quattordicesima domenica del tempo ordinario

La quattordicesima domenica del tempo ordinario

2023 Sceneggiatura, Soggetto, Regia

Locandina di Dante

Dante

2022 Sceneggiatura, Soggetto, Regia

Locandina di Paolo Conte, Via Con Me

Paolo Conte, Via Con Me

2020 Recitazione

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Video

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Generi più ricorrenti

Commedia 40%
Drammatico 31%
Horror 11%
Documentario 7%

Citazioni di Pupi Avati

Non vado mai al cinema - lo confesso. Seguo le proiezioni private degli amici che mi invitano, ma solo perché sono amici. Prima al cinema andavo ma ho smesso di farlo appena ho cominciato a fare cinema. I film degli …

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