Nanni Moretti

Nanni Moretti, una foto del regista
Professione: Attore, Regista, Sceneggiatore
Altri nomi: Giovanni Moretti
Nato il:
19 Agosto 1953
(Brunico, Bolzano, Italia)
Età: 71 anni
48 anni di carriera
36 film e serie tv
61 premi

Biografia di Nanni Moretti

Nato a Brunico, dove i suoi genitori si trovavano in vacanza, Nanni Moretti ha sempre avuto due passioni: il cinema e la pallanuoto. Intorno ai quindici anni, infatti, si reca molto spesso al cinema di pomeriggio, mentre di sera si allena in piscina. Nei primi anni Settanta, Nanni gioca nella Nazionale Giovanile di Pallanuoto e in serie A nel Lazio, ma è anche impegnato politicamente: inizia, infatti, a far parte di gruppi della sinistra extraparlamentare di ispirazione trotzkista.

Dopo aver ultimato gli studi, tenta inutilmente di lavorare come aiuto regista, poi decide di vendere la sua collezione di francobolli per comprare una cinepresa super8 con la quale girerà i suoi primi cortometraggi, ovvero La sconfitta e Paté de Bourgeois, che saranno proiettati prima al Circolo Nuova Sinistra del quartiere S. Lorenzo a Roma, e in seguito al Festival di Venezia e Montecatini.
Dopo un'esperienza come attore per i fratelli Taviani (è un commilitone in Padre padrone) e un altro cortometraggio (una parodia dei Promessi Sposi intitolata Come parli frate?, dove veste i panni di Don Rodrigo) nel 1976 Nanni firma il suo primo lungometraggio, Io sono un autarchico, che già rivela il suo unico stile di regia - a metà tra l'autobiografico, attraverso la messa in scena del suo alter-ego Michele Apicella, e il grottesco - è otterrà subito un notevole consenso di pubblico e critica. Il film, che è stato girato in super8, verrà poi "gonfiato" in 16 mm dopo essere stato acquistato dalla RAI.

Due anni dopo, con Ecce Bombo - che verrà presentato anche al Festival di Cannes - Nanni riesce a imporsi definitivamente nel panorama cinematografico nostrano, confermando l'unicità del suo sguardo registico con una serie di invenzioni e trovate (tra cui il celebre slogan contro Alberto Sordi) che diverranno memorabili. Nonostante il successivo, e ancora più surreale, Sogni d'oro vinca il Gran premio della Giuria a Venezia, il film (che prosegue la parabola di Michele Apicella) non ottiene lo stesso successo commerciale del precedente. Nanni, però, si rifarà qualche anno dopo con Bianca, ennesima incursione nella sconclusionata e nevrotica esistenza di Apicella, che questa volta è però fulminato dall'incontro con l'incantevole Laura Morante (già presente nel precedente film).
Si tratta di uno dei maggiori successi di pubblico di Moretti, anche grazie alla comicità surreale delle situazioni vissute dal protagonista, un professore che insegna nell'improbabile liceo "Marilyn Monroe", dove si studiano, tra l'altro, i testi di Gino Paoli.

Segue, nel 1985, un film dall'impostazione completamente diversa, La messa è finita, dove per la prima volta Nanni rinuncia al tono autobiografico per raccontare la vicenda di un giovane sacerdote missionario che, tornato a Roma, subisce una profonda crisi esistenziale e di fede. Il film, dotato di uno straordinario e inaspettato rigore, vince l'Orso d'Argento al Festival di Berlino.
Nel 1987, insieme all'amico Angelo Barbagallo, Nanni fonda la casa di produzione Sacher Film (il cui nome è ovviamente un omaggio all'amatissima torta Sacher), che si distinguerà soprattutto nella promozione di giovani talenti autoriali, fuori dai canoni commerciali.
Due anni dopo il regista firma Palombella rossa presentato alla Settimana della Critica del Festival di Venezia, che segna di nuovo un ritorno alla sue idiosincrasie personali, a partire dalla passione per la pallanuoto, che viene omaggiata in tutto il film, fino alle esilaranti annotazioni sulla lingua italiana. Dopo la caduta del Muro di Berlino e la dissoluzione dell'URSS, il regista firma il documentario La cosa, che testimonia in maniera critica e lucida la trasformazione del Partito Comunista Italiano in Partito Democratico della Sinistra.

Nei primi anni Novanta la Sacher Film produce Il portaborse di Daniele Luchetti, nel quale Nanni interpreta un ministro socialista disposto a qualsiasi cosa pur di ottenere i propri scopi: in clima di Tangentopoli, il film riscuote un notevole consenso di pubblico, ma ovviamente non riesce a ottenere nessun finanziamento da parte della televisione pubblica e privata. Lo stesso anno, Nanni ristruttura una vecchia sala cinematografica romana che verrà ribattezzata Nuovo Sacher, divenendo un circuito per produzioni alternative e polo culturale per dibattiti e festival, tra cui la manifestazione "Bimbi belli", dedicata agli autori esordienti.

La portata autobiografica dell'opera di Moretti emerge in tutta la sua dirompenza nel settimo film del regista, Caro Diario, strutturato in tre episodi (Vespa, Isole e Medici) che documentano non solo il suo personale passaggio all'età adulta, ma anche l'evoluzione del Paese. Grazie alla sua stralunata comicità, ricca di elementi meta-cinematografici (l'incontro con Jennifer Beals, la filippica contro il critico che aveva parlato bene di Harry Pioggia di sangue, il balletto sulle note di un film con Silvana Mangano) Caro Diario è un successo presso il pubblico, ma riscuote anche numerosi riconoscimenti da parte della critica: prima ottiene il Nastro d'Argento, poi il Premio per la Miglior Regia al Festival di Cannes, il David di Donatello e il premio della critica al Festival di Berlino.

Nel 1995 Nanni, insieme a un collettivo formato da altri registi impegnati, firma il film-denuncia L'unico paese al mondo, un cortometraggio che si propone di far riflettere sulla situazione che si verrebbe a creare nel caso l'Italia decidesse di mandare al governo Silvio Berlusconi. Lo stesso anno produce La seconda volta di Mimmo Calopresti, nel quale recita accanto a Valeria Bruni Tedeschi.

Nel 1998 il regista dedica il suo nuovo film, Aprile sia a suo figlio Pietro, nato due anni prima, sia alle elezioni politiche che in quello stesso periodo videro la vittoria del Centrosinistra di Romano Prodi. La dimensione politica del suo cinema diviene sempre più accentuata, e lascerà il campo a una vera e propria militanza politica. Nanni, infatti, dopo la caduta del governo Prodi e la successiva legislatura Berlusconiana nei primi anni del nuovo Millennio, darà vita a un movimento di insoddisfazione popolare conosciuto come "il Girotondo", culminato con il famoso "urlo di Piazza Navona".

Nel 2001 Moretti torna alla regia con l'improvvisa svolta drammatica de La stanza del figlio, un film insolito e maturo in cui affronta con rigore il tema dell'elaborazione del lutto, che avrebbe voluto portare sugli schermi già da qualche anno. Il film, che segna il ritorno del sodalizio con Laura Morante e lancia la giovane Jasmine Trinca, ottiene tre David di Donatello, una nomination per gli EFA, e soprattutto la Palma d'Oro al Festival di Cannes.

La dimensione politica si da dirompente nel successivo film di Moretti, Il Caimano, del 2006, opera metaforica, dai toni oscuri e dal finale apocalittico, incentrato sulla figura di Silvio Berlusconi, incarnato nel film da tre diversi attori: Elio De Capitani, Michele Placido e lo stesso regista alla fine del film. Dopo Il Caimano, che sembra quasi dare una forma cinematografica al liberatorio urlo di Piazza Navona, il regista si prende una pausa, dedicandosi soprattutto all'attività di direttore del Festival di Torino, che ha gestito per due anni non senza polemiche, e a quella di produttore con la Sacher (di cui è divenuto unico amministratore dopo l'abbandono di Barbagallo).
Si concede persino il lusso di apparire come protagonista nel film Caos calmo di Antonello Grimaldi, dove impersona un uomo che per protesta decide di interrompere il tran tran quotidiano e di stabilirsi su una panchina. Ruolo di "ribelle", che di certo gli si addice, non fosse per un'imbarazzata scena erotica con Isabella Ferrari, divenuta subito scult.

Moretti abbandona però ogni distrazione per concentrarsi alla lavorazione del suo nuovo film, l'insolito Habemus Papam, presentato puntualmente a Cannes, con il quale l'autore spiazza di nuovo tutti, decidendo di raccontare la storia di un pontefice in crisi (lo straordinario Michel Piccoli) che si sottopone alle cure di uno psichiatra (lo stesso Moretti).

Film più famosi di Nanni Moretti

Locandina di Habemus Papam

Habemus Papam

2011 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione, Recitazione

Locandina di Caos calmo

Caos calmo

2008 Recitazione, Sceneggiatura

Locandina di Il caimano

Il caimano

2005 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione, Recitazione

Locandina di Il sol dell'avvenire

Il sol dell'avvenire

2023 Regia, Produzione, Recitazione, Sceneggiatura, Soggetto

Locandina di La stanza del figlio

La stanza del figlio

2001 Recitazione, Regia, Sceneggiatura, Soggetto

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Premi e nomination per Nanni Moretti

Cannes

2015 Premio Premio della Giuria Ecumenica per Mia madre

2001 Premio Palma d'Oro per La stanza del figlio

David

2015 Candidatura Miglior produttore per Mia madre

2015 Candidatura Miglior sceneggiatura per Mia madre

2015 Candidatura Miglior regista per Mia madre

2015 Candidatura Miglior attore non protagonista per Mia madre

2015 Candidatura Miglior film per Mia madre

2012 Candidatura Miglior produttore per Habemus Papam

2012 Candidatura Miglior sceneggiatura per Habemus Papam

2012 Candidatura Miglior regista per Habemus Papam

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Vittoria

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Las Leonas

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La locandina di Habemus Papam

Habemus Papam

FILM 2011
Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione, Recitazione

Genere: Drammatico, Commedia

La locandina di Caos calmo

Caos calmo

FILM 2008
Recitazione, Sceneggiatura

Genere: Drammatico

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  • Rakuten TV
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La locandina di Il caimano

Il caimano

FILM 2005
Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione, Recitazione

Genere: Drammatico

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  • Rakuten TV
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  • iTunes
La locandina di La stanza del figlio

La stanza del figlio

FILM 2001
Recitazione, Regia, Sceneggiatura, Soggetto

Genere: Drammatico

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Generi più ricorrenti

Commedia 42%
Drammatico 37%
Documentario 19%
Avventura 1%

Citazioni di Nanni Moretti

Molti pensano che lo faccia apposta a non parlare mai del film al quale sto lavorando. In realtà non è una tattica pubblicitaria ma è dettata solo dal fatto che non mi piace parlare di qualcosa che non ho ancora …

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