Nato a Flint, Michigan, nel 1954, da Veronica e Frank Moore, Michael Moore è cresciuto nella città di Davison, dove ancora oggi risiede la sua famiglia. Dopo essersi diplomato alla Davison High School, nel 1972 Moore iniziò a frequentare l'università del Michigan, dove faceva parte della redazione del quotidiano studentesco The Michigan Times, ma abbandonò gli studi per fondare un settimanale alternativo che inizialmente si chiamava The Flint Voice, e che poi fu chiamato The Michigan Voice e fu distribuito in tutto lo Stato.
Qualche anno dopo, nel 1986, dopo essere diventato redattore del magazine liberale Mother Jones, Moore si trasferì in California, ma poco tempo dopo abbandonò la redazione del magazine per forti contrasti con lo staff editoriale della rivista. Contrasti talmente aspri che costrinsero Moore a trascinare in tribunale il giornale per una causa dal quale uscì vincitore e grazie alla quale ottenne i soldi necessari per fondare una casa di produzione indipendente, la Dog Eat Dog Films, e per realizzare il suo primo progetto cinematografico, l'apprezzato Roger & Me, un attacco diretto contro Roger Smith, presidente della General Motors, che a suo dire era colpevole del decadimento di Flint, nel Michigan.
In seguito, dopo aver condotto un programma televisivo per la NBC, TV Nation, Moore realizza un secondo film, la commedia satirica Operazione Canadian Bacon con il compianto John Candy, che però si rivelò un flop. Segue un altro programma televisivo, The Awful Truth, e un libro Giù le mani! L'altra America sfida potenti e prepotenti, feroce critica alla politica di delocalizzazione delle industrie americane, tema che affronta anche nel documentario The Big One.
Il grande successo è arrivato però nel 2002 con Bowling a Columbine, incentrato sull'ossessione delle armi nella società americana che vinse un Oscar per il miglior documentario e un premio speciale per la 55esima edizione del Festival di Cannes.
Due anni dopo Moore è tornato a far parlare di sé con il documentario Fahrenheit 9/11, nel quale esamina i tragici eventi dell'11 settembre 2001 ed espone la sua teoria secondo la quale l'amministrazione del presidente Bush abbia piegato le conseguenze degli attentati ai propri scopi. Il film ha vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes, ma ottiene anche cinque Razzies, che in realtà appoggiano il progetto di Moore e mettono alla berlina il Presidente Bush e la sua amministrazione, nonché la popstar Britney Spears, che si era pubblicamente dichiarata a favore della guerra in Iraq. Il film esce negli Stati Uniti dopo una serie di traversie (la Miramax, che ne detiene i diritti, infatti, non vuole distribuirlo per ragioni di opportunità), ma totalizza in breve tempo cifre vertiginose ai botteghini, divenendo l documentario ad aver incassato di più nella storia del cinema.
Il successivo pamphlet di Moore Sicko (2007) è invece incentrato sulle falle del sistema sanitario americano, privatizzato e classista, che ha sicuramente contribuito in maniera determinante a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'argomento e ha influito sulla riforma sanitaria statunitense. Dopo il piccolo Captain Mike Across America, sulle controverse elezioni presidenziali del 2004, nel 2009 il regista firma un'altra opera con il consueto stile polemico e provocatorio, Capitalism: A Love Story, in cui l'autore espone ancora una volta il suo pensiero radicale, in questo caso denunciando la selvaggia speculazione sui mutui che ha causato l'esplosione della crisi finanziaria globale del 2006.
2008 Candidatura Miglior documentario per Sicko
2003 Premio Miglior documentario per Bowling a Columbine
2004 Premio Palma d'oro per Fahrenheit 9/11
2002 Premio Premi del 55esimo anniversario per Bowling a Columbine
2009 Premio Premio Leoncino d'oro 2009 per Capitalism: A Love Story
2009 Premio Premio Open 2009 per Capitalism: A Love Story
2010 Candidatura Migliore sceneggiatura per un documentario per Capitalism: A Love Story
2005 Candidatura Miglior film straniero per Fahrenheit 9/11
2004 Premio Filmmaker Award
2004 Candidatura Miglior documentario per Fahrenheit 9/11
2018 Produzione
2018 Sceneggiatura, Soggetto, Produzione, Recitazione, Regia
2015 Regia, Recitazione, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione
2009 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Recitazione, Produzione
Se qualcuno acquista un DVD e permette ad un suo amico di guardarlo gratuitamente, è una cosa sbagliata? Certamente no. Non lo è mai stata e mai lo sarà. Credo che l'informazione, l'arte e le idee dovrebbero essere condivise. Non …
Il regista Michael Moore, durante il suo podcast, ha invitato i politici ad abrogare il secondo emendamento e togliere il diritto a possedere un'arma.
Michael Moore festeggia l'uscita di Donald Trump dalla Casa Bianca, ma mette in guardia l'ex Presidente invocando una punizione per i suoi comportamenti che avrebbero messo a repentaglio la democrazia.
Pioggia di critiche contro il documentario prodotto da Michael Moore che punta il dito contro gli errori commessi dal movimento ambientalista.
Michael Moore ha commentato su Twitter la notizia dell'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani con un post funesto.
Joker: Michael Moore ha commentato il film sul suo profilo Facebook con un post di fuoco sul controllo delle armi negli USA e Donald Trump.