X-Files ha dato la fama a Gillian Anderson, ma l'attrice ha rivelato di aver impiegato cinque anni prima di capire la reale portata del fenomeno. La serie fantascientifica interpretata da fianco di David Duchovny ha fatto impazzire i fan diventando un vero e proprio fenomeno di costume, ma la sua interprete all'inizio non comprendeva tanto entusiasmo.
"Perché quando fai qualcosa del genere, tutti dicono, 'Oh mio Dio, quella serie... Oh mio Dio. È la cosa più sorprendente!' Ma tu non vuoi più sentirlo" ha detto l'interprete di Dana Scully in un recente episodio del podcast Smartless, condotto dai colleghi attori Will Arnett, Jason Bateman e Sean Hayes.
Ci sono voluti cinque anni per comprendere l'entità del fenomeno, ma alla fine l'attrice l'ha capita, come ha ammesso: "Improvvisamente ho capito di cosa stavano parlando, è successo cinque anni dopo la fine dello spettacolo. A quel punto mi sono detta 'È stato davvero bello. Ero in uno show davvero fantastico.'"
Il successo di X-Files
Serie dei record, X-Files è andato in onda originariamente dal 1993 al 2002, prima del riavvio del 2016, quando è andato in onda per altre due stagioni. Gillian Anderson interpretava Dana Scully, un'agente dell'FBI che deve collaborare con Fox Mulder (David Duchovny), per indagare su casi inspiegabili. La serie ha conquistato 15 Emmy, ma nonostante l'enorme successo la sua interprete ha confessato di sentirsi soffocare dopo tanti anni nello stesso ruolo:
X-Files, 25 anni senza smettere di crederci
"Sai cosa succede quando sei in uno show di lunga durata, tutto diventa così claustrofobico. Ti senti letteralmente come se fossi bloccato in questa esperienza. Dopo nove anni volevo che finisse. Volevo davvero smettere e iniziare a fare le cose che pensavo sarebbe stata la mia carriera prima di accettare lo show. Immaginavo che avrei fatto i film di Merchant e Ivory. Quindi volevo davvero dimenticare lo show per concentrarmi sulle cose che volevo davvero fare.".