È una storia vera ad aver ispirato Wonder, il film con Julia Roberts, Jacob Tremblay e Owen Wilson in onda stasera su Rai1 alle 21:25. Una storia che sarebbe rimasta una delle tante, quotidiane, se qualcuno, R.J. Palacio, non avesse deciso di farla diventare diretta ispirazione per il suo romano, Wonder.
Raquel Jaramillo, vero nome di R.J. Palacio, nel 2012 ha dato alle stampe il suo primo romanzo, che nel 2017 è diventato un film, prendendo lo stesso titolo: Wonder. E' la commovente storia di August Pullman, un bambino che ha undici anni, vuole diventare un astronauta e andare nello Spazio perché è convinto che lassù nessuno potrà obiettare sul suo aspetto. Infatti, a causa di una rara sindrome, ha un aspetto molto "diverso". La sua famiglia è amorevole e lo coccola, ma per lui arriva il momento di frequentare la scuola media: niente sarà semplice.
Molti elementi della trama porterebbero a pensare si tratti di una storia realmente accaduta, che è invece invenzione di Raquel Jaramillo. Il fondamento di realtà in tutto questo è un aneddoto. Più che una storia si tratta dunque di un'esperienza, come ha lei stessa raccontato in un'intervista e che l'ha spinta a inventare il personaggio di Auggie come una sorta di espiazione per un brutto gesto commesso.
Era diretta in gelateria con i figli, R. J. Palacio, quando ha incontrato una bambina affetta da deformità facciale. Temendo che il più piccolo potesse spaventarsi, ha istintivamente portato via i bambini, lontani da quella manifestazione diretta del disturbo noto come Sindrome di Treacher Collins. Pentitasi immediatamente della propria reazione fuori luogo, ma anche del cattivo esempio dato ai figli, Raquel ha così deciso di raccontare, in qualche modo, quel suo senso di colpa.
Così è nato Wonder, prima successo editoriale, poi film con Julia Roberts, Jacob Tremblay e Owen Wilson.