La creazione dell'omonimo simbionte nel film Venom è stato frutto di un processo di post-produzione più complicato del solito, a causa di alcuni dettagli tecnici legati alla natura del personaggio e alla performance fisica di Tom Hardy, che nel lungometraggio interpreta Eddie Brock e il suo feroce alleato alieno.
Per l'esattezza, era previsto che Tom Hardy interpretasse Venom sul set tramite performance capture, come da consuetudine per un ruolo simile, come accaduto ad esempio con Hulk nei film del Marvel Cinematic Universe. Solo che la fisicità del simbionte, che ha diversi organi sproporzionati, rendeva tecnicamente impossibile replicare la performance di Hardy usando tale tecnica, e così lui si è dovuto limitare a fungere da punto di riferimento fisico sul set, permettendo poi agli animatori di sostituirlo digitalmente con un Venom fatto interamente con la CGI.
Per la voce, invece, Hardy ha adottato una tecnica già usata per Legend, dove interpreta due gemelli: tutte le battute del simbionte sono preregistrate, e durante le riprese l'attore britannico si è servito di un auricolare per ascoltare la voce dell'alieno e reagire in tempo reale. Quanto alle sonorità del simbionte, Hardy si è ispirato a varie persone, tra cui il cantante James Brown, e ha creato un miscuglio dei loro timbri vocali, fino a renderli impossibili da identificare separatamente. Per il primo film c'è stato anche il contributo di un doppiatore professionista, principalmente per le scene in cui Venom urla e ruggisce.
Insomma, un processo non esattamente facile, quello del film Venom per arrivare al risultato finale di un protagonista fuori dal comune, un ruolo che Hardy sostiene di aver accettato in parte per far contento il figlio, che è un grande fan dei fumetti. L'attore ha ironizzato sulla cosa dicendo che voleva fare qualcosa che potesse piacere al figlio, e cosi ha accettato la parte di un antieroe che divora teste umane.