Dopo 25 anni dal successo mondiale delle prime due stagioni, si sono riaperte le porte de I segreti di Twin Peaks. David Lynch ha riportato sul piccolo schermo quasi tutti gli abitanti del misterioso paesino americano, nel quale siamo entrati a causa dell'inquietante omicidio di Laura Palmer, la classica ragazza - apparentemente - per bene. E anche questa terza stagione ha messo in scena numerosi enigmi, sequenze simboliche, più o meno oniriche, e ha creato tantissime domande negli spettatori, per lo più entusiasti stando a social e siti dedicati. Ma come interpretare Twin Peaks 3? Lynch, durante un'intervista, ha risposto:
"Sono idee che arrivano. Le idee decidono tutto il resto. Le idee arrivano e quello che vedete sono esattamente le idee come dovevano essere rappresentate. Quando abbiamo pensato a Twin Peaks, è uscito fuori questo. Per me, il pilot è Twin Peaks e questa terza stagione è Twin Peaks. Nella televisione succede, si prendono diversi registi, diversi sceneggiatore e le cose prendono determinate pieghe. Ci si allontana dal progetto. Per fortuna questi episodi riportano il tutto al vero mondo di Twin Peaks."
Leggi anche: 25 anni di Twin Peaks: come la serie culto di David Lynch ha cambiato la storia della TV
Quasi tutto il cast è tornato per questa nuova enigmatica avventura, e a quanto pare il processo di ritorno è stato molto naturale per la totalità degli attori di culto del regista americano:
"Ho chiamato tutti i protagonisti, o quasi tutti, e abbiamo chiacchierato. Queste persone sono una famiglia per me, è stato bello chiamarli e parlarci, incontrarci come un raduno di parenti. Il processo di casting è andato esattamente così. Nei nuovi episodi ci sono circa 235 attori, avrei voluto lavorare con tutti gli 'originali'. Alcuni non ci sono più, ma il 99% degli altri era pronto e curioso di lavorare ancora. Non abbiamo parlato della storia, solo della loro voglia di tornare. Conoscono i loro personaggi, il loro mondo e lo amano, proprio come me. Davvero, è stato bellissimo, è stato un idillio d'amore."
I fan hanno gioito quando hanno scoperto che dietro alle attese sembianze di Diane si celava Laura Dern, una delle attrici feticcio di Lynch. Riguardo questa scelta, il regista ha da sempre avuto le idee chiare:
"Era il tempo giusto per farla entrare. Ha senso. Sono perfetti, rivedere Sandy e Jeffrey di Velluto Blu. Ha senso vederli nei panni di Diane e Dale Cooper. Quando scegli qualcuno- come dico sempre, la maggior parte del filmmaking si fa col buonsenso, quindi devi prendere la persona giusta per la parte. La persona giusta è quella che sembra perfetta quando la accompagni scena per scena. Alcune persone, come dico sempre, potranno anche essere grandi attori, ma magari non mi danno ciò che serve in quella scena."
Leggi anche: Velluto Blu: Rossellini e MacLachlan ricordano il film di Lynch tra curiosità e gaffe!
Lynch ha poi parlato di come funziona la sua giornata di riprese, se c'è spazio per l'improvvisazione o se il copione è fondamentale per la sua idea di Twin Peaks:
"Non credo in... come si chiama? Nell'improvvisazione. Si segue la sceneggiatura alla lettera ma allo stesso tempo si resta in allerta per eventuali novità. Il giorno delle riprese, quando siamo tutti lì, preparati e vestiti con i costumi di scena, qualche volte le cose prendono un'altra strada. Ma per lo più, si segue lo script in maniera precisa."
Il vero mattatore della terza stagione di Twin Peaks è, inevitabilmente, Kyle MacLachlan, alle prese con quattro sfumature del suo Dale Cooper. Ma non sempre è tutto filato liscio durante le riprese dei nuovi episodi:
"Conosco Kyle dal 1982, è praticamente mio fratello, lavorare con lui è davvero semplice. Penso non abbia mai avuto una sfida così difficile: affrontare tutti quei personaggi e trovare qualcosa in ognuno di loro. Era tutto nella sceneggiatura, all'inizio c'è stato un momento di difficoltà e di errore durante le prove, ma Kyle li ha trovati, tutti quanti, e tutti così diversi. Quello che è uscito fuori da Kyle è stato incredibile."
Leggi anche: Twin Peaks: 10 cose che (forse) non sapete sulla serie di David Lynch
Alcuni fan sono stati sorpresi dall'ambientazione mista della terza stagione, tra Twin Peaks, Las Vegas, New York e South Dakota, e a quanto pare l'idea è stata del co-creatore Mark Frost:
"La cittadina di Twin Peaks è particolare, è un po' diversa rispetto al resto del mondo. Questa storia è ambientata in tanti posti, più vicini all'idea del presente. Tutti poi hanno un loro modo di interpretare le cose, c'è chi vede un punto di vista politico su ogni elemento. Ma penso sia tutto nelle loro impostazioni mentali, gli spettatori vedono tante cose diverse."
Uno dei momenti più 'astratti' di Twin Peaks 3 è sicuramente il chiacchieratissimo ottavo episodio, un'intensa ora di televisione in bianco e nero densa di contenuti, suoni, immagini e informazioni. La criptica puntata è stata una delle più interpretate dai fan sul web, e Lynch ha ammesso di essere stato curioso di leggere le varie idee degli spettatori:
"Un po' sì. Quello che amo è la libertà delle persone di interpretare le cose come vogliono. Amo questa cosa, è un elemento unico, non sai mai dove i discorsi possano andare a parare, ma di sicuro è un episodio importante. In generale è risaputo che l'intelligenza del pubblico è sottovalutata."
Leggi anche: Twin Peaks 3, episodio 8: David Lynch racconta la nascita di Bob e riscrive la storia della tv
Lynch ha anche parlato di Fuoco cammina con me, film che ha ricevuto feroci critiche quando uscì, anche più del difficile Dune. Negli anni la pellicola è stata riabilitata anche grazie alla fama enorme di Twin Peaks, ma il regista rimane soddisfatto di ciò che ha girato:
"Io amo quel film. Dune l'ho rilasciato troppo presto ed è stato un flop commerciale, quindi sono morto due volte insieme a lui. Fuoco cammina con me non è andato molto bene ma a me piace, quindi sono morto una sola volta. Nel tempo però è cambiato, ora il pubblico ha rivisto il film e lo vive in maniera diversa. Quando esce un lavoro, la coscienza collettiva prende una posizione e segna, quasi, la strada che prenderà. Poi la coscienza cambia. Guarda Van Gogh: all'inizio non riusciva a vendere neanche un quadro e ora nessuno può permettersene uno."
Lynch ha parlato, o meglio non ha parlato, dei nuovi progetti, del nuovo possibile Twin Peaks, di nuovi lungometraggi e del suo futuro, rimanendo come al solito criptico:
"Non ho programmi. Ho diverse idee, stiamo lavorando con la produttrice Sabrina Sutherland per vedere se c'è qualcosa di buono. Per ora non voglio parlare di un altro Twin Peaks. Per ora, è così, non ci sono altri film in programma. Questi sono tempi duri per i lungometraggi, è triste, ma è vero. Ora la TV è la nuova arte, le persone sono più libere e possono creare una storia continuata. Trovo che sia davvero bello, anche se non è il grande schermo, quindi c'è da scendere a compromessi con l'immagine e un po' anche con il suono."