Tre film in concorso nella quinta giornata della ventinovesima edizione del Torino Film Festival, e uno di essi è un debutto tutto italiano, quello di Mateo Zoni. Ulidi piccola mia, ispirato al libro Fuga dalla follia. Viaggio attraverso la Legge Basaglia di Maria Zirilli, è la storia di Paola, una ragazza che esce dalla comunità dove ha trascorso gli ultimi quattro anni della sua giovanissima esistenza, ma non vuole tornare a casa, dove l'aspettano un padre italiano, contadino, e una madre di origine islamica. "Ulidi piccola mia è un film sulla delicatezza - ha dichiarato il regista - che penso sia in assoluto il sentimento più trasgressivo. Il più scandaloso e forse il più rivoluzionario. Per questo vorrei che le immagini avessero sul pubblico un effetto quasi fisico: come una stretta confortante, un'energia sprigionata che infondesse coraggio."
Ma la competizione vede scendere in campo nella giornata di oggi altre due pellicole di notevole interesse, vale a dire l'iraniano Three and a Half di Naghi Nemati - la storia di tre giovani donne che, in fuga dal carcere, decidono di tentare di raggiungere il confine settentrionale dell'Iran per espatriare, ma sono costrette a cambiare i loro piani a causa di un serio contrattempo: una di loro è incinta - e l'indonesiano The Raid di Gareth Evans (regista gallese trasferitosi in Indonesia) - che racconta la terrificante avventura di una squadra di SWAT che penetra in un'inespugnabile roccaforte della malavita a Giacarta per ritrovarsi presto in trappola.
Da segnalare nell'ambito della multiforme selezione di Festa mobile la commedia Terri del giovane e vulcanico Azazel Jacobs, già apprezzata a Locarno, che vede il bravo John C. Reilly nei panni di un preside alle prese con un gruppo di studenti problematici.