Erano gli anni Ottanta quando Top Gun arrivò nelle sale italiane e il suo successo contribuì a consolidare la popolarità di Tom Cruise. All'attore è bastato indossare un giubbotto di pelle e degli occhiali a specchio Ray Ban per entrare nella storia del cinema come l'aviatore più sexy. Per carità, da quel momento in poi il signor Cruise ha fatto ben altro eppure quel film e il regista Tony Scott sono riusciti a definire un'epoca.
Per questo motivo l'annuncio fatto dal produttore Jerry Bruckheimer all'Huffington Post di un sequel ormai quasi definito genera, allo stesso tempo, entusiasmo e timore. Come sarà diventato il tenente Pete "Maverick" Mitchell e, soprattutto, questo secondo capitolo rispetterà le aspettative dello scomparso Scott?
"Abbiamo cercato di realizzare questo film da trent'anni - racconta il produttore - Io e Don Simpson abbiamo cercato di buttare giù qualcosa e non ci siamo riusciti, poi ha tentato anche Tom, ma nemmeno lui ha avuto successo nell'intento. Ora, però, stiamo nuovamente tentando l'impresa". Dichiarazioni di buona volontà a parte, sembrerebbe confermata la presenza di Tom Cruise e la struttura di una sceneggiatura in cui Maverick dovrà dimostrare la necessità dei piloti nonostante la presenza di droni superefficienti. Insomma, ancora una volta sarà l'uomo contro la tecnologia.