The Monkey: lo scatenato horror di Oz Perkins tratto da Stephen King da oggi al cinema

Un giocattolo maledetto riaffiora rovinando l'esistenza di Theo James nel nuovo irriverente horror del regista di Longlegs tratto da Stephen King, al cinema da oggi 20 marzo con Eagle Pictures.

La scimmietta maledetta di The Monkey

Risate e urla di paura mescolate insieme nelle sale cinematografiche che a partire da oggi, 20 marzo, proietteranno il nuovo adattamento da Stephen King, l'horror comedy The Monkey, distribuita da Eagle Pictures.

Un giocattolo da bambini apparentemente innocuo, una scimmietta semovente, sarà la causa della rovina dell'esistenza di molte persone col suo potere malvagio e distruttivo nel film che vede Theo James protagonista nei panni di due gemelli. Nel cast anche Tatiana Maslany ed Elijah Wood.

Prodotto da James Wan, il film è diretto dal regista di Longlegs Osgood Perkins e racconta la storia di due gemelli che trovano una misteriosa scimmia con la molla. Ogni volta che viene azionata, una serie di morti atroci distrugge la loro famiglia. Venticinque anni dopo, la scimmia torna alla luce dando inizio a una nuova follia omicida e costringendo i fratelli ad affrontare il giocattolo maledetto.

The Monkey Theo James Frame
Theo James alla guida con il parabrezza rotto

L'orrore ha l'aspetto di una scimmia giocattolo

Come hanno svelato i trailer di The Monkey, i gemelli Hal e Bill hanno scoperto il terribile potere del giocattolo demoniaco da bambini e hanno fatto di tutto per distruggerlo. Sfortunatamente, la scimmia è tornata e i gemelli devono riunirsi per fermare ancora una volta il suo regno di terrore.

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Parlando del progetto, il regista Osgood Perkins ha raccontato le vere tragedie che hanno colpito la sua esistenza influenzando la sua visione del genere horror. Perkins è, infatti, figlio dell'acclamato attore di Psycho, Anthony Perkins, e dell'attrice e fotografa Berry Berenson, morti entrambi in circostanze sconvolgenti.

"Sono più vecchio adesso e mi rendo conto che queste cose capitano a tutti. Tutti muoiono" ha spiegato il regista. "A volte nel sonno, a volte in modi davvero folli, come ho sperimentato. Ma tutti muoiono. E ho pensato che forse il modo migliore per affrontare quella folle idea fosse con un sorriso."

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Il regista si è poi soffermato sul tono umoristico volutamente adottato, in aperta rottura col precedente Longlegs. "Ho pensato che non volevo affrontare un film su scimmie giocattolo malvagie con troppa serietà. La vita è breve e quando ti viene data l'opportunità di divertire le persone, penso che sia probabilmente più importante di qualsiasi altra cosa, soprattutto in questo momento storico. E ho anche pensato che se dovessi fare un film sulla morte, sulla grande parola con la M, vorrei farlo con un sorriso. Non volevo deludere nessuno".