La capacità di The Last of Us di esplorare le profondità emotive dell'esperienza umana non è indolore per gli interpreti della serie HBO, giunta alla seconda stagione, come ha confessato la star Pedro Pascal. L'attore cileno ha spiegato che l'immedesimazione in quel mondo disperato e nel personaggio di Joel Miller gli provoca reale "sofferenza psichica".
"Questa esperienza è più intensa di qualsiasi altro ruolo che abbia mai interpretato. È difficile per me separare ciò che stanno attraversando i personaggi da come mi fa sentire", ha detto a PEOPLE.
"In un modo che non è molto sano", ha aggiunto Pascal. "Sento il loro dolore e mi provoca sofferenza psichica".

L'identificazione con il personaggio di Joel
Dopo che il finale della prima stagione di The Last of Us ha visto Joel fuggire con una Ellie (Bella Ramsey) priva di sensi, salvandola dagli scienziati che avevano pianificato di fare esperimenti su di lei per trovare una cura per l'infezione da Cordyceps, Pedro Pascal ha spiegato che è la natura "ferocemente protettiva" del personaggio quella con cui si identifica di più.
"Penso che la narrazione sia catartica in molti modi, lo è sempre stata", ha detto. "È il modo in cui gli esseri umani hanno reso testimonianza alla vita".

Potete approfondire leggendo la nostra recensione della seconda stagione di The Last of Us, in arrivo su Sky e Now il 14 aprile. Riguardo all'evoluzione del rapporto tra i personaggi di Joel ed Ellie, l'interprete della giovane fuggiasca, Bella Ramsey, ha confermato che i problemi non mancheranno in questa nuova stagione.
"È davvero difficile fingersi fredda nei suoi confronti... è sicuramente più triste", ha confessato l'attrice. "E continuerà a diventare sempre più triste e freddo... quindi non vedo l'ora che lo vediate".