Il titolo del film diretto da Kathryn Bigelow si ispira all'espressione The Hurt Locker, letteralmente 'l'armadietto del dolore', ovvero un termine che i militari utilizzano per descrivere una situazione che implica problemi o dolore. Sembra che l'espressione, in questa particolare accezione, risalga agli anni della guerra del Vietnam.

Secondo il sito web del film, è normale per i soldati in Iraq definire le esplosioni come qualcosa in grado di mandarti "nell'armadietto del dolore". La locuzione viene usata anche per descrivere un luogo particolarmente rischioso in cui i risvolti sono imprevedibili.
Il termine può riferirsi anche alla cassetta in cui vengono messi gli oggetti dei militari morti in guerra; questa espressione, infine, viene usata anche in senso simbolico per indicare il posto in cui vanno messi i sensi di colpa per non provare più dolore nei momenti di sconforto.

The Hurt Locker ha ricevuto ampi consensi, Rotten Tomatoes assegna al film un punteggio di approvazione del 97%, sulla base di 285 recensioni, con una valutazione media di 8,51 / 10. È stato il secondo film più apprezzato del 2009, il consenso dei critici del sito web recita: "Una pellicola di guerra ben recitata, intensamente concepita, piena di azione, sicuramente la migliore delle recenti drammatizzazioni della guerra in Iraq".