Alla conferenza stampa della sua nuova produzione, The House That Jack Built, che si gira in Svezia, a sorpresa Lars von Trier è tornato a parlare con la stampa. Il regista si era autoimposto il silenzio dopo essere stato bandito dal Festival di Cannes per via delle provocatorie dichiarazioni pronunciate nel 2011, ma adesso sembra aver ritrovato la parola.
Al suo fianco c'erano le star Matt Dillon, protagonista del film che racconta la storia di un serial killer seguendone le gesta per 12 anni, e Uma Thurman. Von Trier, visibilmente nervoso, ha parlato del nuovo film spiegando: "La sceneggiatura è stata inviata a molti attori i quali avevano detto che avrebbero fatto di tutto per lavorare con me... escluso questo film. Alla fine due hanno accettato e io ho chiesto loro 'Siete sicuri?' Hanno risposto 'Sì, sì, sì'. Credo che dovrei verificare le loro capacità di lettura".
Leggi anche: Dal Dogma 95 a Nymphomaniac: Tutte le provocazioni di Lars von Trier
Una volta concluse le riprese in Svezia, il set di The House That Jack Built si sposterà a Copenhagen a maggio. Il film, raccontato dal punto di vista di Jack, descrive ogni omicidio mostrandolo come una forma d'arte. La disfunzione di cui l'uomo soffre gli crea problemi con la società mentre le indagini della polizia si avvicinano sempre di più a lui.
Oltre a lasciar intendere che The House That Jack Built potrebbe essere presentato come evento speciale al Festival di Cannes del 2018, il regista anticipa che questo film potrebbe essere l'ultimo della sua carriera: "Mi sento uno schifo. Sono così ansioso. Credo di essere troppo vecchio per tutto questo. Lavorare sul set e correre dietro agli attori, anche se sono molto carini con me, è una sfida di dimensioni enormi. Non credo che riuscirò a fare altri film dopo questo."
Continua a seguirci su Facebook, Twitter, Instagram, Youtube, Google+ e Telegram per aggiornamenti, notizie, e curiosità su film e serie TV!