Novantotto auto scintillano sotto il sole di Ostia. Sopra di loro campeggia l'insegna di The Fast and the Furious: Tokyo Drift, il terzo capitolo della saga che ha appassionato i giovani e gli appassionati di motori di tutto il mondo.
E' giovedì 6 luglio ed inizia alle 18 l'esposizione delle auto per un grande evento che terminerà alle 21.30 con la proiezione in anteprima del film nella grande arena. Visione che ha rischiato di essere interrotta dal vento e dalla pioggia che no ha lasciato regua ma che non è però riuscita a distogliere gli occhi dei fan della serie, che sono rimasti immobili sotto l'acqua fino alla fine del film.
Un pubblico caldo e appassionato quello di Fast and Furious, che rappresenta il mondo degli amanti del drifiting e del tuning. E proprio a loro era dedicato l'evento organizzato dalla United International Pictures ieri.
Le auto esposte sono alcuni dei migliori esemplari di automobili modificate in Italia. Sulla pista sterrata allestita per l'occasione, i campioni del drifting dei Club Solocurveditraverso e Superdrift.
Ma in cosa consistono esattamente queste specialità?
Il termine Tuning in questo caso e'riferito all'elaborazione (modifica) delle auto, sia a livello motoristico che estetico.
Occorre fare subito una distinzione tra soft e hard tuning. C'è infatti chi preferisce delle modifiche più leggere e chi, invece è alla ricerca di una sostanziale dose di cavalli extra.
Il soft tuning rappresenta il primo gradino delle elaborazioni e si limita a modifiche di modesta entità circoscritte di solito a qualche dettaglio estetico. Un esempio? Gli alettoncini sulla sommità del lunotto oppure dei cerchi in lega non troppo invadenti. Per soft tuning si intendono anche modifiche, seppure ridotte, a livello meccanico che richiedono senz'altro più perizia nella scelta dei componenti.
Parlare dell' hard tuning è cosa più lunga e....appassionante.
La cosa curiosa è che non sempre le "vittime" sono auto destinate alle competizioni, ma spesso alcuni proprietari particolarmente esigenti e magari affezionati a quel particolare modello decidono di trasformare la propria vettura. Un caso tra tutti...la mitica Renault 5 GT Turbo e la gloriosa Lancia Delta integrale, auto entrate ormai nel cuore degli appassionati. Auto hard tuning hanno centraline riprogrammate, marmitte speciali, alberi asse a cammes, iniettori maggiorati, filtri CDA, candele al platino doppia denotazione, e se l'auto è turbo non ci sono più limiti tra valvole wastgate, pop-off, turbine T3- T4 ibride scarico completamente in acciaio. Naturalmente le auto Hard non trascurano l'estetica: spoiler anteriore e posteriore, minigonne, assetto, molle.
Il drifting (letteralmente 'andare alla deriva', in ambito automobilistico sbandare in curva con il controllo del sovrasterzo) era conosciuto come una tecnica usata dai rallisti. Quando correvano nei rally, i piloti 'sbandavano', o scivolavano in curva su una grande varietà di condizioni di strada: sporcizia, fango e neve.
Sbandare in curva permetteva ai corridori di mantenere un'alta velocità invece di rallentare per curvare.
Questa tecnica è stata fatta propria dai guidatori 'touge', che usavano questo metodo per le loro manovre sulla lunga serie di curve delle montagne giapponesi. I guidatori si sfidavano in maniera informale, arrivando così a un drift più veloce e consapevole e allo sviluppo, da parte di ogni concorrente, di una propria tecnica particolare e specifica. Quando questo sport ha acquisito impeto, slancio e velocità, le sfide hanno iniziato ad avere luogo, non solo sulle montagne, ma anche sulle strade del Giappone. L'ampia visibilità e 'apertura' delle sfide sulle strade ha permesso a molti più spettatori di vederle e ha causato un improvviso aumento di popolarità di questo sport.
Una voce diffusa su Internet dichiara che questo sport è stato portato all'attenzione nazionale quando Keiichi Tsuchiya, ora conosciuto come il Re del Drift (Drift King), ad una gara automobilistica di velocità (non una corsa drift) è arrivato ultimo. Ha deciso di far sbandare l'automobile sulle curve, cosa che ha scioccato e divertito la folla di spettatori. Poi, alla richiesta di un commento, Tsuchiya ha risposto che si trattava di 'drifting'.
Le auto esposte hanno dell'incredibile, come l'Opel Tigra di Silvia ed Ivan, che oltre ad un fantastico impianto stereo (che quasi tuttte queste automobili possiedono) posizionato nel bagagliaio (e qualche volta anche sui sedili posteriori), ha ben 3 video, due sopra lo stereo, uno interno ed estraibile dal cruscotto anteriore, che come sottolinea Ivan con giusto orgoglio si connette ad Internet attraverso il Blue Tooth del cellulare. Ma quanto costa questa passione? "In 3 anni abbiamo speso circa 30.000 euro" confessano sorridendo Silvia ed Ivan, ma in realtà la cifra è estremamente variabile.
Roberto del Serani Motor SPort Club (proprietario di un negozio specializzato a Roma) ci spiega che ci sono vari modi e liveli di modifica, e che la cifra da cui si parte per realizzare un buon lavoro è intorno ai 10.000 euro. Roberto e la moglie sono i fondatori di un'Associazione che conta 25 iscritti per un totale di 23 automobili modificate, tutte presenti all'evento di ieri.
E alla domanda se si possa circolare con queste auto risponde "alcune di queste auto sono al limite della legalità, alcune non hanno addirittura neanche la targa. Ma in realtà il motivo per cui le modifichiamo non è per renderle più veloci e correre. Queste auto sono tutte da esposizione. Però è vero che non sono omologate secondo la normativa vigente. in altri Paesi le leggi sono meno rigide che in Italia e ti permettono di personalizzare la tua automobile purchè rispetti certi parametri di sicurezza. Noi ci stiamo muovendo per chiedere che questo tipo di normativa venga approvato anche in Italia."
A questo fine lavora la ASCAR, l'associazione delle aziende e degli operatori della personalizzazione, preparazione, elaborazione, accessoristica e componenti speciali per autoveicoli.