Parlando di The Conjuring 3, lo sceneggiatore David Leslie Johnson-McGoldrick anticipa che il nuovo capitolo della celebre saga horror sarà ben diverso da quelli precedenti. Per la prima volta non diretto da James Wan, il terzo film del franchise è di nuovo ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto.
Stavolta, però, al centro della vicenda di The Conjuring: The Devil Made Me Do It - questo il titolo ufficiale del fil - non ci saranno famiglie disturbate da oscure presenze casalinghe, ma un processo per omicidio. Il caso di riferimento è infatti quello di Arne Cheyenne Johnson, accusato nel 1981 di aver assassinato il suo padrone di casa, Alan Bono. L'omicida confessò il crimine, ma dichiarò di essere stato posseduto da un demone, come sostenuto anche dal suo avvocato, che fece storia come primo legale a utilizzare la possessione demoniaca come argomento di difesa in tribunale.
Per accertare la possessione, Johnson fu fatto visitare dai coniugi Edward e Lorraine Warren, proprio i protagonisti dei primi due film di L'Evocazione - The Conjuring, che per altro confermarono la tesi dell'accusato riscontrando un episodio di possessione.
The Conjuring 3: James Wan conferma la trama "legal"
Dal materiale di partenza, possiamo comprendere l'affermazione dello sceneggiatore di The Conjuring 3, già artefice dello script del secondo capitolo, secondo cui The Devil Made Me Do It sarà molto diverso dai precedenti film. Con la regia di Michael Chaves (già visto in azione con La Llorona - Le lacrime del male) il terzo appuntamento con i coniugi Warren lascerà probabilmente molto spazio al processo, sovvertendo i canoni ormai collaudati negli anni: "Il franchise si sta espandendo oltre la formula della casa infestata."