Martin Scorsese non sarebbe del tutto soddisfatto dell'esito di Taxi Driver, uno dei suoi film più acclamati, per via del colore rosso, come avrebbe svelato la sua amica Fran Lebowitz.
In un'intervista col Los Angeles Times (via NME), Fran Lebowitz ha spiegato che Martin Scorsese si sarebbe lamentato ripetutamente della resa coloristica di Taxi Driver durante la realizzazione della serie documentaria Netflix Fran Lebowitz: una vita a New York. Che cosa agitava nello specifico Scorsese? Il colore rosso.
"La parte che richiede molto tempo, con Marty, è il montaggio perché Marty non sente mai di aver finito. Vi garantisco che se non glielo avessero portato via, starebbe ancora montando Taxi Driver. È ancora arrabbiato. Mi ha detto numerose volte: 'Sai cosa rovina Taxi Driver'? Il colore rosso. Lo studio non mi darebbe abbastanza soldi per correggere il colore rosso, ed è per questo che è orribile'. Gli rispondo: 'Sai cosa c'è che non va in "Taxi Driver", Marty? Niente.'"
Martin Scorsese e Fran Lebowitz sono amici di lunga data, come conferma la scrittrice spiegando:
"Per me, le grandi amicizie emotivamente - non intendo eroticamente - sono come le relazioni amorose. È una specie di chimica. Né io né Marty ricordiamo dove ci siamo incontrati, ma ricordo che ogni volta che lo incrociavo a un party trascorrevo sempre la serata a parlare con lui."
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Nonostante l'idiosincrasia di Scorsese per il colore rosso, Taxi Driver ha vinto la Palma d'oro al Cannes Film Festival nel 1976 ed è forse il film più noto di Scorsese. Robert De Niro ha sognato a lungo un sequel perché trovava il personaggio di Travis Bickle davvero interessante, ma Scorsese e lo sceneggiatore Paul Schrader non hanno mai dato seguito al progetto. Il personaggio è però talmente incastonato nell'immaginario collettivo che lo stesso Robert De Niro ha svelato che i fan gli gridano la battuta di Taxi Driver nei posti più strani.