Warner Bros sembra abbia iniziato prima di quanto si potesse pensare ad affrontare la sostituzione di Henry Cavill nella parte di Superman.
Un articolo di Rolling Stone ripercorre il movimento Release the Snyder Cut che ha portato alla distribuzione del film Justice League nella versione ideata dal regista, svelando nuovi retroscena e curiosità.
Lo studio, secondo quanto pubblicato dal magazine, avrebbe infatti iniziato a valutare l'uscita di scena di Henry Cavill dal DC Extended Universwe già nel 2017, subito dopo la distribuzione nelle sale di Justice League.
Dopo la scelta di affidare la conclusione del film a Joss Whedon, il progetto tratto dai fumetti della DC era arrivato nei cinema americani il 17 novembre 2017, venendo fin da subito considerato un disastro. Il cinecomic è poi arrivato a incassare solo 658 milioni di dollari a fronte di un budget di oltre 300 e le recensioni negative hanno portato i responsabili della Warner a compiere delle riflessioni.
Tra le pagine si dichiara: "Anche se Snyder aveva creato l'architettura dell'intero DC Universe - è responsabile del casting di Affleck (Batman), Gadot (Wonder Woman), Ezra Miller (Flash), Jason Momoa (Aquaman), Ray Fisher (Cyborg) e Amber Heard (Mera) - ed era un produttore di vari progetti indipendenti e spinoff come Suicide Squad del 2016, ora era all'esterno. Lo studio stava pensando di portare avanti l'universo in una direzione diversa e stava progettando la sostituzione di Affleck e Cavill".
Henry Cavill non è mai stato ufficialmente "sostituito" nel ruolo di Superman, anche se lo studio ha già annunciato altri progetti con al centro la storia di Clark Kent. La speranza della star britannica di interpretare nuovamente il supereroe, espressa pubblicamente più volte, sembra quindi un sogno quasi irrealizzabile.