All'Ultrapop Festival si è parlato della Marvel con Angelo Maggi e Domitilla D'Amico, voci italiane di Iron Man e Black Widow. Due personaggi che li hanno accompagnati per oltre dieci anni, un'esperienza (quasi) inedita per entrambi: al cinema la D'Amico era già stata Mary Jane Watson nella prima trilogia di Spider-Man (2002-2007), mentre Maggi è abituato a doppiaggi duraturi sul piccolo schermo, essendo da anni la voce italiana del Commissario Winchester nel mondo dei Simpson e di Gibbs nel franchise di NCIS. Quello della Marvel è stato un percorso notevole, come dimostrato da Maggi che, in chiusura di panel, ha ricreato dal vivo la prima e l'ultima volta in cui Tony Stark dice "Io sono Iron Man." Se per lui, quindi, l'esperienza si può dire conclusa, non è così per la sua collega, dato che Natasha Romanoff sarà ancora sullo schermo nel suo film personale, previsto per l'autunno.
Domitilla D'Amico ha svelato un curioso retroscena su come sia diventata la voce di Scarlett Johansson in Iron Man 2 e nei film successivi: "Fecero un vero e proprio provino con le tre attrici che l'avevano doppiata fino a quel punto, e pensavo di essere svantaggiata perché le avevo prestato la voce soprattutto a inizio carriera, in Lost in Translation - L'amore tradotto e nei film di Woody Allen non ero io." Nessun provino per Angelo Maggi, il quale però ribadisce che aver doppiato lo stesso attore per anni non garantisce nulla: "Negli ultimi anni per Robert Downey Jr. ci siamo alternati io e Luca Ward (che lo doppia nei film distribuiti dalla Warner, n.d.r.). E ricordo che per Il ponte delle spie, nonostante io doppiassi Tom Hanks da quasi vent'anni, furono convocati per il provino tutti coloro che lo avevano doppiato in precedenza, anche una volta sola, come Francesco Pannofino in Forrest Gump." Aggiunge la D'Amico: "Dipende sempre dal singolo cliente, e da quello che vogliono gli americani. Immagino che per le produzioni Disney - e mettiamoci anche la Fox, adesso che sono la stessa cosa - rimarremo le voci di quegli attori."
Perché Iron Man, anzi Tony Stark, è il cuore del Marvel Cinematic Universe
I due doppiatori, ospiti del panel moderato da Giuseppe Grossi e Valentina Ariete, hanno anche commentato alcuni aspetti curiosi del loro mestiere, anche legati ai film Marvel: da alcuni anni, infatti, per questioni di spoiler, spesso chi presta la voce vede solo la bocca dell'attore, il che significa che Maggi e D'Amico hanno potuto vedere Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame nelle condizioni giuste solo una volta che i film erano usciti in sala. E la cosa non riguarda solo la Casa delle Idee, come svelato dalla D'Amico: "Ho doppiato Watchmen (dove presta la voce a Malin Akerman, n.d.r.) completamente al buio." Altro aspetto un po' strambo, quello legato alla fisicità in sala di doppiaggio, ormai sempre meno presente, come dice Maggi: "Oggigiorno ti mettono microfoni dappertutto, diventa difficile muoversi, e questo a volte è un ostacolo."