Stando all'accoglienza della critica mondiale, Suicide Squad finora ha mietuto recensioni a dir poco negative, e per la Warner è necessario assicurarsi che - almeno - non sia una debacle anche commerciale: obiettivo non difficilissimo, visto il seguito che hanno film del genere, ma certamente ostacolato dalla incombente minaccia di censura in Cina, che è il secondo mercato al mondo per il box office cinematografico, spesso fetta importante dei guadagni di altri film sui supereroi. Il titolo precedente della Warner, però, ovvero Batman v Superman: Dawn of Justice, ha fallito commercialmente in questa parte del mondo, dove è stato riportato che i fan uscivano dalle sale durante la proiezione o giocavano al cellulare.
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Generalmente la data di uscita di un film in Cina è stabilita con almeno un mese di anticipo, e considerando come la distribuzione di Suicide Squad sia già programmata a breve in buona parte del mondo, è possibile che la repubblica cinese non darà il via libera al film di David Ayer.
Il motivo pare che sia il tono cupo, nonostante il tentativo della Warner di addolcire la presentazione della pellicola nella campagna di distribuzione per assicurarsi un posto tra i film importati dalla Cina, facendo leva sul cast che comprende attori molto amati lì, e cambiando anche il titolo del film in "Task Force X". Il rating in patria per Suicide Squad è PG-13 (divieto ai minori di 13 anni non accompagnati da genitori), mentre per Deadpool il limite era a 17 anni (R-rating, e non è infatti stato acquistato in Cina).
Boccone amaro per la Warner, che vede invece la rivale Marvel assicurarsi guadagni astronomici con ogni suo film anche nei mercati stranieri che a Batman & Co vengono preclusi.