Steven Soderbergh non è intimorito dall'ascesa dell'intelligenza artificiale a Hollywood. Il regista, strenuo sostenitore della creatività umana, non crede che un algoritmo possa sostituire l'esperienza, come ha spiegato nel corso del Tribeca Film Festival di New York.
"Potrei essere il Neville Chamberlain di questo argomento, ma non ho paura dell'intelligenza artificiale in questo specifico contesto. Non ha esperienza di vita", ha spiegato Soderbergh. "Non ha mai provato i postumi di una una sbornia. Non ha mai preparato un pasto per qualcuno che ama. Non ha mai avuto paura di tornare a casa a tarda notte. Non si è mai sentito insicuro perché qualcuno con cui è andato al liceo 20 anni fa ha avuto un incredibile successo. Non ne ho paura. È solo uno strumento come un altro".
Il regista di Magic Mike - The Last Dance ha aggiunto: "Se ti aiuta a finire una prima bozza di una sceneggiatura, bene. Ma può finirla e renderla fantastica da sola? Assolutamente no. Ad oggi, non mi tiene sveglio la notte".
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Il punto di vista di Steven Soderbergh
L'uso dell'intelligenza artificiale nel mondo della sceneggiatura è uno degli oggetti di disputa tra sindacato e studios che ha portato allo sciopero degli sceneggiatori, in corso da inizio maggio. Gli iscritti alla WGA invocano garanzie e una regolamentazione all'uso dell'intelligenza artificiale. Commentando lo sciopero, Steven Soderbergh ha dichiarato: "Tutto quello che dirò è che ci troviamo in un momento critico nel settore in una serie di aree diverse, motivo per cui è così complicato. Ma sicuramente vorrei maggiori informazioni su come le cose vengono visualizzate e monetizzate oggi perché questa incertezza non mi fa sentire a mio agio".