Il magazine Entertainment Weekly continua ad aggiornare i fan di Star Wars con nuove anticipazioni e curiosità sull'atteso film Il risveglio della forza.
Il regista J.J. Abrams ha ora parlato di Luke Skywalker e di come sia stato complicato rappresentare sul grande schermo l'importanza del personaggio interpretato da Mark Hamill.
Il filmmaker ha dichiarato: "L'idea di realizzare una storia che si svolgeva quasi 40 anni dopo Il ritorno dello Jedi significava che ci sarebbe stata una generazione per cui Luke Skywalker, Han Solo e Leia sarebbero state quasi delle figure mitologiche. Sarebbero stati antichi come il racconto di Re Artù. Sarebbero stati personaggi di cui avevano sentito parlare, o forse no. Si poteva credere fossero realmente esistiti o semplicemente fossero delle favole".
Rey, interpretata da Daisy Ridley, è un esempio di questa situazione perché è cresciuta da sola, senza una particolare educazione o una guida, quindi Abrams è rimasto affascinato dall'idea che qualcuno di quel tipo potesse iniziare a scoprire che i cavalieri jedi erano veri, che esiste la Forza e che nell'universo c'è un poterecosì grande.
Un altro dei personaggi, Finn (John Boyega), cambierà invece opinione su quello che gli è stato insegnato quando entrerà in possesso della spada laser di Luke: "E' stato cresciuto dalle ceneri dell'Impero. Gli hanno insegnato la storia di Luke Skywalker. Per lui è come se si unisse all'esercito e poi scoprisse uno dei grandi nemici della sua nazione. Ha degli effetti su di lui. Ma per quanto riguarda la Forza, e le cose magiche che accadono, quello è il momento in cui Finn inizia a chiedersi cosa sia vero. Cos'è la Forza? Che ruolo ha Luke Skywalker in tutto questo?".