Diversi spettatori americani hanno espresso il proprio disappunto in seguito alla visione di Solo: A Star Wars Story, spin-off sul giovane Han (Alden Ehrenreich) diretto da Ron Howard. I fan hanno lamentato una certa difficoltà a vedere il film, caratterizzato da una fotografia dal mood cupo e oscuro scelta da Bradford Young (Selma - La strada per la libertà, Arrival).
La fotografia di Young ha accentuato le problematiche di alcune sale cinematografiche americane, penalizzate da standard di proiezione non all'altezza.
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Il fondatore della Boston Light & Sound, Chapin Cutler, considerato uno dei maggiori consulenti del settore per la costruzione dei cinema e la loro corretta proiezione, è intervenuto sulla questione: "Sono rimasto sconvolto dalla proiezione di Solo. Il cinema in cui sono andato è uno di quelli con delle sedie reclinabili meravigliose, dove puoi procurarti del cibo. Sono andato dal manager e gli ho detto che sono venuto qui e ho speso 30 $ per avere una presentazione favolosa, e invece quello che mi sta mostrando è scuro, oscuro e confuso".
Al centro della controversia ci sono i bassi standard di proiezione dei cinema e le esigenze creative di chi lavora al film. Bradford Young è molto noto per la sua sperimentazione in condizioni di bassa visibilità. In una recente intervista aveva spiegato come le sue immagini sempre più scure siano in parte una risposta artistica ai tempi bui odierni.
Chapin Cutler ha chiarito che il nodo della questione non riguarda le scelte dei direttori della fotografia, sottolineando come un'icona del ruolo, Gordon Willis, in passato avesse cambiato radicalmente la fotografia al cinema negli anni '70 grazie al suo lavoro con luci molto soffuse. Il problema riguarda esclusivamente il processo di proiezione e se 'la luminosità è spenta anche solo del 10%, perdi ogni dettaglio'.