La retrospettiva della X edizione dell'Asian Film Festival di Reggio Emilia, organizzato da Cineforum Robert Bresson e Fondazione Palazzo Magnani, è dedicata a Shinya Tsukamoto, uno dei più importanti registi giapponesi contemporanei, che sarà omaggiato anche con un Premio alla carriera. Autore di numerosi capolavori - dalla frenesia iconoclasta degli esordi ai più raffinati e complessi affondi del presente - Tsukamoto esplora con acume e coraggio il rapporto corpo-tecnologia, come nella trilogia di Tetsuo, le profondità della psiche umana, come in Vital e Gemini, l'erotismo conturbante, come in A Snake of June, o il concetto stesso di realtà, come nei due Nightmare Detective. Alla presenza del regista, sarà presentato al pubblico anche l'ultimo intenso film, Kotoko.
Molto amato in Italia - è infatti stato premiato alla Mostra del Cinema di Venezia sia nel 2001 che nel 2011 - Tsukamoto concentra la sua attenzione ossessiva sul rapporto tra umano e artificiale, sulle compenetrazioni tra sogno e realtà, sui cortocircuiti tra pensieri e azioni, indagando senza ipocrisie nelle più allucinanti fobie della modernità. Tutti i film di Tsukamoto dividono profondamente il pubblico, ricostruendo un percorso altamente personale nella psiche e nella corporeità dell'uomo che ricorda la forza visionaria di David Lynch e la coerenza straniante di David Cronenberg. Le sue prime opere, in particolare Tetsuo e Tetsuo II, sono state talmente apprezzate da diventare ormai stilemi classici del cinema cyberpunk. I suoi film più recenti, da Vital al recentissimo Kotoko, trascendono qualsiasi limite di genere e si pongono come riflessioni innovative e iconoclaste sulla realtà, il sogno, l'essenza più intima e nascosta degli esseri umani. Spesso attore nei suoi film, si è rifatto al teatro giapponese nelle sue innovative intuizioni nell'uso del sonoro e delle gestualità dei suoi attori. Le sue capacità attoriali, apprezzate da vari registi giapponesi, lo hanno portato a lavorare, tra gli altri, con Takashi Miike e Takashi Shimizu.
Reggio Emilia omaggia con questo premio un autore innovativo, grande indagatore della parte oscura dello sviluppo tecnologico moderno, non a caso figlio della cultura giapponese. Il tema farà da filo conduttore a tutto l'Asian Film Festival 10, che presenterà oltre quaranta pellicole provenienti dall'estremo oriente, in una stimolante panoramica da cinematografie sempre più importanti come Giappone, Cina, Corea del Sud, Taiwan, Thailandia, Hong Kong, Singapore, Vietnam e Malesia. Non mancheranno incontri e appuntamenti collaterali per approfondire la conoscenza dei diversi paesi.