L'idea di far muovere il dito a Danny Torrance, mentre parlava come Tony, l'amico immaginario che in Shining viene definito "un bambino che vive nella mia bocca", fu dello stesso Danny Lloyd. Il bambino improvvisò la scena con il dito spontaneamente durante la sua prima audizione.
Nella versione cinematografica del romanzo di Stephen King, Tony mostra a Danny varie immagini di eventi passati e futuri. Dopo l'incontro con la donna della stanza 237 si scopre che la figura era effettivamente un prodotto della sua immaginazione, una sorta di strumento mentale presente unicamente per tentare di dare ordine al caos. Abbiamo parlato della scena del dito e di altre sequenze nella nostra analisi sul finale di Shining - non perdetevi le teorie sulla foto di gruppo che chiude il film.
Shining è stata la prima esperienza cinematografica di Lloyd, il bambino aveva solo sei anni e Stanley Kubrick fu molto protettivo nei suoi confronti. Durante le riprese di Shining Danny aveva l'impressione che il film fosse un dramma, non un film dell'orrore. Ad esempio, quando Wendy porta via Danny mentre grida a Jack in realtà sta trasportando un manichino a grandezza naturale, Lloyd non era presente durante le riprese di quella scena. Si rese conto della verità solo diversi anni dopo quando gli fu mostrata una versione fortemente alterata del film. Vide la versione integrale a diciassette anni, undici anni dopo averlo realizzato.
Che cosa è successo a Danny dopo The Shining? Lloyd, che ora ha 48 anni, ha continuato a recitare, sebbene senza successo, fino all'età di 14 anni: "Quando ho capito che non faceva per me non ho trovato il rifiuto sconvolgente. Mi è piaciuto finché è durato. È stato eccitante. Ma crescendo è diventato un po' noioso, quindi ho dovuto dire ai miei genitori che ero pronto a smettere. A loro andava bene. Non erano ossessionati dal mondo del cinema, hanno sempre voluto una vita normale per me."