Jack Black ha chiesto scusa ai genitori delle sue giovani co-star nel film School of Rock per aver usato un linguaggio non considerato appropriato per i più giovani.
In occasione dei 20 anni dall'uscita del lungometraggio, Rolling Stone ha condiviso un articolo che svela molti retroscena sulla realizzazione della commedia musicale diventata negli anni un vero e proprio cult, tra cui il momento che ha messo in crisi la star.
I dubbi di Jack Black
School of Rock ha come protagonista Jack Black nel ruolo di Dewey Finn, un chitarrista che forma una band di ragazzini mentre lavora come supplente.
L'attore, al magazine, ha ammesso di essere stato nervoso all'idea di recitare nel film: "In retrospettiva, sembra ridicolo essere nervoso perché sono un tale idiota immaturo che ero perfetto per recitare accanto a un gruppo di ragazzini. Ci siamo divertiti, abbiamo scherzato, fatto suoni di flatulenze e ci siamo divertiti".
Jordan-Claire Green, interprete di Michelle, ha invece ricordato: "L'unica volta che l'ho visto diventare nervoso è stata una sera sul set e ha detto un'imprecazione. Penso fosse 'merda'. Ha chiesto scusa ai nostri genitori. Mia madre ha risposto: 'Non pensi che mi abbia mai sentito dire 'merda'?".
Recensione School of Rock (2003)
Il regista Richard Linklater ha invece ammesso che inizialmente aveva rifiutato di girare il film quando gli avevano fatto leggere lo script: "Poi ho ricevuto una telefonata dal mio agente. Mi dice che il produttore Scott Rudin non accettava il mio rifiuto. E allora ho detto: 'Bene, allora parliamone'. Mi stava praticamente interrogando su quello che mi piaceva e quello che non apprezzavo, ed era d'accordo con molte delle cose che stavo dicendo. Dovevo essere certo che potevo immergermi in questa situazione sentendomi bene. Creativamente dovevo sentire che fosse il mio film".
Black ha spiegato che Linklater ha cercato di mantenere la storia il più realistica possibile, cambiando anche dei dettagli come il fatto che la classe fosse insonorizzata.
Il regista ha sottolineato: "Volevo che ci fosse una logica in quel mondo che avesse senso. Se si analizza la situazione, tuttavia, non ci sarebbe nessuna insonorizzazione in grado di evitare che nell'aula accanto sapessero che c'era una band rock and roll. Ma almeno stavamo dicendo: 'Ci abbiamo pensato'".