In base a quanto riporta NBC News, la donna che ha accusato ufficialmente Jay-Z e Sean 'P Diddy' Combs di stupro quando aveva 13 anni, ha confermato le accuse nonostante abbia ammesso alcuni errori nei suoi ricordi.
La presunta vittima, rappresentata dall'avvocato Tony Buzbee, ha dichiarato ieri che pur avendo commesso errori nella propria ricostruzione dell'evento, specificando che le inesattezze non significano che le sue accuse siano false.
I fatti
Lo scorso 8 dicembre, una donna sotto lo pseudonimo di Jane Doe, ha affermato di essere stata aggredita ad un afterparty degli MTV Video Music Award nel 2000, quando all'epoca aveva 13 anni.
La stessa causa era stata presentata a New York lo scorso 20 ottobre, con il nome del solo P Diddy svelato pubblicamente. Ad inizio dicembre la denuncia è stata modificata includendo anche il nome di Shawn Carter, ovvero Jay-Z.
Inesattezze e risposta
Gli errori nelle dichiarazioni a cui fa riferimento la presunta vittima riguarderebbero il fatto che suo padre sia arrivato a prenderla dopo il presunto abuso dei due famosi rapper americani: l'uomo afferma di non ricordare quell'episodio. Inoltre, Jane Doe sostiene di aver parlato quella sera con Benji Madden, ma quest'ultimo ha dichiarato che in quel periodo non si trovava a New York.
Una serie di incongruenze che hanno spinto i rappresentanti del rapper Jay-Z, poche ore dopo i racconti dell'accusatrice, a rispondere pubblicamente, criticando l'avvocato Buzbee per non aver fatto le opportune verifiche del caso prima di accettare una causa che tratta un'accusa così grave.