Sanremo: la Rai perde il Festival? Ecco cosa hanno deciso i giudici del Tar della Liguria

Il Tar della Liguria ha stabilito che il Comune di Sanremo dovrà affidare i diritti del Festival della canzone italiana mediante gare pubbliche e non direttamente alla RAI: quale sarà la reazione a viale Mazzini?

Sanremo 2025 potrebbe essere l'ultima edizione trasmessa dalla RAI

La sentenza potrebbe essere di quelle storiche: il Tar della Liguria ha stabilito che affidare Sanremo direttamente alla RAI è illegittimo. Per i prossimi anni, il Comune dovrà procedere mediante pubblica gara a cui potranno partecipare tutti i broadcaster interessati.

Sanremo: cosa succede ora?

I giudici hanno deciso di "salvare" l'edizione del prossimo febbraio, che sarà condotta da Carlo Conti. Pertanto Sanremo 2025 andrà in onda su Rai 1, come le precedenti, ma a partire dal 2026 il Festival, per la prima volta in 75 anni, potrebbe essere trasmesso da un'altra emittente.

Nel comunicato del Tar si legge: "Con sentenza nr. 843, depositata in data odierna, il Tar per la Liguria ha dichiarato illegittimo l'affidamento "diretto" alla Rai, da parte del Comune di Sanremo, dell'organizzazione del Festival della canzone italiana (anni 2024/2025). I giudici, tuttavia, hanno fatto salvo lo svolgimento dell'edizione del 2025, che, pertanto, avrà luogo come previsto".

A presentare ricorso (e a vincerlo) contro la RAI e il Comune di Sanremo, il 7 marzo 2023, era stata l'etichetta discografica JE riguardo alla concessione dell'uso in esclusiva del marchio "Festival della canzone italiana".
La "manifestazione di interesse" era stata presentata, come ricostruisce la sentenza, "in vista della scadenza (in data 31 dicembre 2023) della convenzione stipulata dal Comune di Sanremo con RAI - Radiotelevisione Italiana S.p.A. (RAI) per l'organizzazione e la realizzazione della 72 e della 73 edizione del "Festival della Canzone Italiana" e sul presupposto che il Comune avrebbe dovuto avviare una procedura di evidenza pubblica".

Fonti vicine alla RAI, nel frattempo, fanno sapere che l'azienda del servizio pubblico si prepara a presentare un ricorso al Consiglio di Stato.