Quando si pensa a Sailor Moon, la mente corre a capelli color pastello, trasformazioni scintillanti e cattivi sconfitti a colpi di amore e giustizia. Eppure, dietro il fascino zuccheroso dello shojo più iconico degli anni '90, si nasconde anche un cuore pulsante di oscurità estetica e inquietudine. A rivelarlo è Kunihiko Ikuhara, uno dei registi che più hanno segnato la rotta dell'animazione giapponese moderna, che a distanza di anni rivela che molto del suo lavoro è ispirato a un film horror di Dario Argento.
Quando l'horror incontra Sailor Moon
Entrato nella galassia Toei Animation nel 1986, Ikuhara ha lasciato un'impronta indelebile su Sailor Moon e Revolutionary Girl Utena. In un'intervista recente, il regista ha dichiarato che molto del suo lavoro è frutto dell'ispirazione a Suspiria di Dario Argento, capolavoro gotico del 1977: "In particolare potreste vederlo in Yurikuma Arashi, uno dei miei più recenti lavori: una scuola di danza in cui le ballerine muoiono per colpa della stregoneria" - ha spiegato - "è una delle cose più belle e terrificanti mai realizzate".

Chi ha visto Yurikuma Arashi sa che si tratta di una favola psichedelica e disorientante: orsi ribelli, meteoriti che sconvolgono l'ordine naturale e un misterioso "Muro dell'Estinzione" che divide umani e bestie. Ma sotto l'assurdo narrativo si cela un tessuto visivo e simbolico che effettivamente richiama le luci innaturali, i colori saturi e le coreografie inquietanti di Suspiria. Come nell'opera di Argento, anche qui il confine tra amore e minaccia si fa labile, e ogni scena sembra un passo di danza verso l'abisso.
Così magicamente molte immagini della serie di Sailor Moon vengono viste sotto una luce del tutto nuova: sebbene Sailor Moon non sia mai stata considerata una serie horror, questa grande rivelazione potrebbe farvi guardare la serie, e molti altri franchise anime, sotto una prospettiva inedita.