Quibi* non ha raggiunto i risultati sperati e Jeffrey Katzenberg ha sostenuto che il Coronavirus abbia causato il **risultati deludenti ottenuti dal lancio della piattaforma di streaming dedicata a contenuti di breve durata ideati per essere visti sugli schermi dei propri tablet e smartphone.
In un articolo pubblicato dal New York Times l'imprenditore ha infatti analizzato i dati ottenuti nelle ultime settimane e ha compiuto un bilancio della situazione.
Jeffrey Katzenberg ha dichiarato parlando del fatto che a una settimana dal debutto l'app di Quibi è scivolata alla posizione n. 125 tra le più scaricate per l'iPhone: "Attribuisco tutto quello che è andato storto al coronavirus. Tutto".
Attualmente, secondo quanto riportato dalle statistiche di Sensor Tower, nonostante il periodo di prova gratuito di 90 giorni, solo 2.9 milioni di utenti avrebbero installato l'app, cifra che secondo i responsabili del servizio è in realtà a quota 3.5 milioni, di cui 1.3 sono utenti attivi. L'accoglienza non è quindi stata quella sperata: "Non è all'altezza di ciò che volevamo. Non si avvicina nemmeno a quello che volevamo". Il fondatore di DreamWorks ha ammesso che se avesse saputo come sarebbe stata la situazione internazionale quando è stata decisa la data del lancio si sarebbe quasi decisamente deciso per un posticipo perché il progetto lanciato grazie al sostegno di molti studios hollywoodiani e Alibaba era stato ideato per il consumo di contenuti audiovisivi durante i "tempi morti" come le attese in fila o le pause dal lavoro: "La mia speranza, e la mia convinzione, era che ci sarebbero stati comunque molti momenti utili mentre si rimaneva in quarantena. Ce ne sono ancora, ma non è lo stesso. Siamo fuori tempo".
Molti utenti sono inoltre rimasti confusi dall'impossibilità di vedere i capitoli in cui sono suddivisi i contenuti sugli schermi televisivi, opzione che a breve sarà disponibile per chi possiede un iPhone e prossimamente anche per chi usa dispositivi Android. Tra i vari cambiamenti che verranno effettuati ci sarà anche la scelta di introdurre la possibilità di condividere i contenuti sui social media: "Ora che ci sono centinaia di persone che usano l'app si pensa 'Uh, non l'avevo notato'".
La situazione internazionale ha quindi portato alla scelta di posticipare il lancio di alcuni contenuti per continuare a offrire titoli inediti fino al 2021 e di tagliare gli investimenti previsti per il marketing nel corso del primo anno, considerando che in consumatori trascorrono ancora prevalentemente il proprio tempo in casa: "Fino a quando non saremo in una situazione dove potremo ottenere un ritorno dall'investimento taglieremo il budget".