Barry Jenkins ha rivelato la sua opinione sul fatto di essere diventato con Moonlight il primo filmmaker afroamericano a conquistare una nomination agli Oscar nelle tre importanti categorie Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura.
Il regista ha spiegato: "E' una notizia dal retrogusto amaro. Non dovrei essere il primo. Sarò felice quando non ci sarà più spazio per "i primi a fare qualcosa" perché significherà che si sono realizzate determinate cose. Non sono la prima persona che meritava di distinguersi. Non capisco ad esempio come Spike Lee non sia mai stato nominato per questi tre premi... ma per me è importante sottolineare che non si tratta di un confine da superare. Ho realizzato questa opera. La barriera non mi appartiene, è un problema che deve superare l'Academy".
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Jenkins ha quindi parlato della quasi totale assenza di film che affrontino certe tematiche o portino in scena personaggi provenienti da situazioni sociali specifiche: "Quando manca quel tipo di rappresentazione, un'assenza di questo tipo, possono accadere due cose: o inizi a sentire che non hai una voce o le persone che non vivono accanto a te possono iniziare a pensare, per convenienza, che non esisti, che sei invisibile. Quando emergono delle rappresentazioni che colmano quel vuoto, quelle opere assumono un'importanza ancora più grande".
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