Ben Whishaw riflette sulla scelta di dichiarare l'omosessualità di Q, il suo esperto di congegni e armi sofisticate, in No Time to Die esprimendo i suoi dubbi al riguardo.
Il ruolo di Q, l'uomo gadget di James Bond nei servizi segreti britannici, è stato interpretato da una varietà di attori nel corso degli anni. Dall'originale Peter Burton alla svolta memorabile di John Cleese, il personaggio ha avuto varie incarnazioni. Ben Whishaw è l'ultimo attore ad assumere il ruolo che, in No Time to Die, è protagonista di una notevole svolta per il franchise.
In una scena, James Bond (Daniel Craig) si presenta all'appartamento di Q mentre lui è impegnato ad apparecchiare la tavola per una cena romantica per due. Anche se il suo ospite non è ancora arrivato, Q rivela che il suo appuntamento è un uomo. Mentre molti cinefili si sono affrettati a sottolineare che era la prima volta che un personaggio della saga di Bond facesse riferimento all'omosessualità, il gesto per alcuni sembra arrivato troppo tardi. Inoltre Q non viene visto insieme a un altro uomo, ma fa una semplice allusione in un'unica scena che potrebbe essere facilmente modificata per i mercati esteri. I fan più cinici hanno visto il gesto come un tentativo di compiacere i fan progressisti senza impegnarsi per un personaggio gay.
In una nuova intervista al Guardian, Ben Whishaw confessa di aver compreso e di condividere alcune critiche alla scena, pur confessando di escludere ogni intento malizioso:
"Nessuno mi ha dato alcun feedback in tal senso quindi sono davvero interessato a queste domande. E non ho problemi ad ammettere che forse alcune cose non hanno funzionato quella decisione creativa".
No Time to Die: Ben Whishaw ha in mente un paio di attori gay per rimpiazzare Daniel Craig
L'attore ha ricordato la sua reazione quando ha letto per la prima volta la sceneggiatura e si è sentito infastidito dalla brevità della scena:
"Ho pensato 'Lo stiamo facendo e poi non ci stiamo facendo nulla?' Ho sentito che era insoddisfacente, ma non mi sono sentito di protestare. forse mi sarei sentito di farlo in un progetto più piccolo. Ma questa è una macchina molto grande. Ho riflettuto molto sull'opportunità di metterla in discussione. Alla fine non l'ho fatto. Ho accettato ciò che era stato scritto e ho pronunciato le mie battute".
Tuttavia, Whishaw crede che i fan e i critici che accusano lo studio di essere stato "costretto" con riluttanza a includere un personaggio gay siano eccessivi:
"Non penso che sia stato imposto allo studio. Non è stata la mia impressione sul modo in cui ciò è avvenuto. Penso che l'idea fosse buona".