Criticato ancora prima della sua uscita nelle sale, Napoleon di Ridley Scott è stato pesantemente ripreso da diversi storici del personaggio per la sua scarsa attinenza agli eventi storici.
Variety ha avuto modo di intervistare due esperti di Napoleone, l'editorialista Romain Marsily e lo storico Patrice Gueniffey, per capire la reazione ostile al film nel paese natale dell'imperatore.
Napoleon, un film che i francesi amano odiare
"Non è sorprendente che i francesi siano accorsi in massa a vedere Napoleon quando è uscito nelle sale. Ho appena letto un sondaggio che dice che il 74% delle persone intervistate ammira ancora Napoleone", ha affermato Gueniffey, che ha scritto diversi libri acclamati dalla critica sul condottiero, tra cui "Bonaparte: 1769-1802", e ha discusso del controverso film su quasi tutti i canali di informazione francesi.
"Stanley Kubrick ha tentato di fare il suo film su Napoleone e ha fallito, quindi tutti noi facevamo il tifo perché Ridley Scott lo facesse, ma è stata una grande delusione".
Tuttavia, le deviazioni dalla realtà non sono i maggiori difetti del film, ha continuato Gueniffey, citando Amadeus di Milos Forman come biopic di successo che ha romanzato la vita di Amadeus Mozart. "Anche se la storia è stata inventata, Forman ha realizzato un ritratto convincente di Mozart", ha sostenuto lo storico.
"In Napoleon, tutto è sbagliato, a cominciare dalle età che sono tutte confuse. Napoleone Bonaparte aveva 35 anni quando divenne imperatore di Francia ed è interpretato da Phoenix che ne ha 49. Non hanno cercato di farlo sembrare più giovane. Sembra stanco e poco ispirato".
Marsily ha dichiarato che il film di Scott non mostra nemmeno la portata dell'impatto positivo di Napoleone sulla società francese con la creazione del Codice Napoleonico, noto come Codice Civile del 1804, che delinea le leggi relative ai diritti di proprietà e ai diritti individuali come la libertà di religione.
Napoleon di Ridley Scott conquista il botteghino italiano e francese nonostante le stroncature
"Napoleone era un simbolo della meritocrazia perché aveva avuto successo anche se non era un nobile, ma guardando il film si arriva a pensare che fosse un idiota totale. Napoleone non era un santo e nessuno si aspettava che Scott ne facesse un ritratto evangelico, ma il suo Napoleone è così grottesco che ci si chiede come abbia fatto ad arrivarci".
Marsily ha affermato che anche il ritratto di Josephine è in definitiva deludente. "Era una donna brillante che aveva una storia straordinaria, ma nel film è rappresentata come una mondana che colleziona amanti".