Santiago, Italia esce oggi i Francia e i media d'Oltralpe sono curiosi di sapere se, dopo Il Caimano, Nanni Moretti ha intenzione di tornare a parlare dell'Italia di oggi con un film su Matteo Salvini, ma il regista romano nega vigorosamente e ammette: "Già è stato difficile con Berlusconi".
Nanni Moretti torna protagonista con un'intervista a Le Monde in cui parla della sua scelta di dedicarsi al genere documentari, ma non manca qualche riflessione sull'attuale situazione politica italiana (qui trovate la nostra recensione di Santiago, Italia). Parlando dell'adesione alla forma documentaria, il regista specifica che la scelta è dovuta "non tanto alla voglia di trattare in maniera militante una questione politica, come si potrebbe credere, quanto si soddisfare una curiosità personale. Quando ho girato La cosa, mi interessava sapere cosa accadeva nelle sezioni del PCI con un cambiamento così radicale dell'orientamento ideologico del Partito Comunista in Italia. La storia che racconta Santiago, Italia mi è stata raccontata in una conversazione e l'ho trovata una bella storia italiana. La condotta esemplare dei funzionari dell'ambasciata del mio paese a Santiago, che hanno accolto le vittime delle persecuzioni del regime, è una storia di cui essere fieri da italiani. Perciò ho voluto saperne di più".
L'eco del passato si riflette nel presente, visto che mentre Nanni Moretti girava la sua storia di solidarietà e apertura al prossimo i voti italiani andavano in direzione opposta. "Temo che molti italiani siano ipnotizzati dall'immigrazione" spiega Nanni Moretti "E' una paura che gli è stata pazientemente instillata dal leader della Lega Nord, Matteo Salvini. Questa gente che ha preso il potere in Italia si ritiene al di sopra delle leggi. Hanno dichiarato guerra alla magistratura, hanno inoltre poca familiarità con la grammatica istituzionale e ogni individuo munito della minima competenza gli pare naturalmente sospetto. In questo senso c'è una continuità diretta con Berlusconi".
Interrogato sulla possibilità di girare un film sul presente, magari proprio su Matteo Salvini, Moretti ammette di non averne nessuna intenzione: "No, no e poi no. Già è stato difficile farlo per Berlusconi con Il caimano. Fu una decisione dell'ultimo minuto, una sorta di sfida e di amore per il rischio, un doppio salto. Ma questo no, sarebbe al di sopra delle mie forze".
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