Fresca vincitrice di 2 Golden Globes, Mr. Robot, la serie-rivelazione dell'anno risultata altresì la più premiata della stagione, approda su Premium Stories dal 3 marzo. Oltre ai Golden Globes (come "miglior serie drama", oltre al premio a Christian Slater quale "miglior attore non protagonista") e ai 3 Critics Choice Awards ("miglior serie drama", "miglior attore protagonista", "miglior attore non protagonista"), Mr. Robot si è già aggidiucata quest'anno il prestigioso AFI Award - il premio cinematografico assegnato dall'American Film Institute - quale "Program of the Year" e l'altrettanto ambito WGA Award, il riconoscimento degli sceneggiatori della Writers Guild of America quale "Best New Series" della stagione. Sette statuette pesanti che rendono la serie la più premiata dell'anno.
Entertainment Weekly e Tv Guide e Rolling Stone hanno eletto all'unisono "Mr. Robot" quale "miglior show televisivo della stagione" nei tradizionali numeri antologici del 2015.
Ecco un'intervista al protagonista Rami Malek in cui parla dei punti di forza del serial e delle caratteristiche uniche del suo personaggio:
Mr. Robot, ideata dall'outsider Sam Esmail, è stata lanciata in patria con slogan detonanti "Our Democracy has been Hacked" e "FCK the System!". Racconta le vicende del sociopatico e paranoico esperto di sicurezza informatica Elliot Alderson (Rami Malek), il quale nasconde una doppia vita da solitario hacker giustiziere di estremo talento, pronto a smascherare trafficanti di pedopornografia così come ipocriti fidanzati di amiche e colleghe. Quando viene avvicinato da un misterioso anarchico insurrezionalista soprannominato "Mr. Robot" (Christian Slater*) che intende introdurlo in un gruppo di hacktivisti - la F-Society - Elliot scopre che esiste chi come lui vuole liberare il mondo dai debiti con le banche o smascherare i corrotti delle multinazionali. Il principale obiettivo del gruppo sembra essere quello di demolire digitalmente e finanziariamente la più potente e famigerata multinazionale al mondo, la E-Corp, rinominata Evil Corp (azienda del male).
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Figlia del caso Snowden e del recente hackeraggio ai danni della Sony, strizzando l'occhio a Anonymous e Occupy Wall Street, Mr. Robot cavalca l'attualità della tecnologia, dello spionaggio digitale, della giustizia al limite dell'anarchia, della comunicazione social e della cyber-security. Tutti temi che hanno appassionato critici e pubblico americano (la serie è già stata rinnovata per la 2° stagione dopo i risultati esaltanti), consci che la serie non si rivolga ad un pubblico di tecno-esperti o specializzato: alla fine a venir fuori è il quadro di una società odierna e attualissima (multinazionali, governo, cospirazioni) che solo alcuni hanno la capacità di disvelare e rendere di pubblico dominio. Proprio per questo, il punto di vista della serie risulta super-partes: è il telespettatore a ponderare e a farsi un'idea.
Esmail spiega la genesi della serie, a metà strada tra il suo passato nerd e le sue origini: "Ero un nerd, stavo sul mio computer per tutto il tempo, ero un fan di Steve Jobs, ero ossessionato da lui. All'inzio sembrava contro Microsoft, poi un giorno l'ho visto insieme a Bill Gates e hanno unito le forze. Ricordo di essere rimasto tanto scoraggiato e disilluso. Penso che ci siano un sacco di continue delusioni quando si tratta dei nostri eroi, purtroppo. Tutti pensano fosse un grande uomo ma ha fatto i miliardi sfruttando i bambini. Tutto il mondo non è che un grande imbroglio. I social media agiscono come surrogato dell'intimità. Io sono egiziano e sono andato in Egitto subito dopo la Primavera Araba. Quella è sicuramente stata una delle ispirazioni per la serie, perché l'intera Primavera Araba aveva a che fare con questa gioventù arrabbiata che era stufa del mondo e della società che gli stava intorno. La leva che avevano in mano sul controllo a cui la vecchia generazione li costringeva era proprio la tecnologia, e l'hanno usata. Hanno incanalato quella rabbia in qualcosa di veramente positivo e produttivo e questo ha davvero fatto la differenza".