Considerato uno degli attori più affascinanti nella storia di Hollywood, Richard Chamberlain è scomparso a Waimanalo, nelle Hawaii, per complicazioni legate ad un ictus.
Il comunicato della morte è stato diffuso dal suo addetto stampa a The Hollywood Reporter. Tra due giorni, l'attore conosciuto per Il dottor Kildare e Uccelli di rovo, avrebbe compiuto 91 anni.
L'annuncio della morte di Richard Chamberlain
"Il nostro amato Richard è ora tra gli angeli" ha dichiarato in una nota il compagno Martin Rabbett "È libero e sta volando verso le persone amate che ci hanno preceduto. Che fortuna abbiamo avuto a conoscere un'anima così straordinaria e piena d'amore. L'amore non muore mai. E il nostro amore è sotto le sue ali, a sollevarlo verso la sua prossima grande avventura".

Al cinema, Richard Chamberlain interpretò ruoli memorabili e rimasti nel cuore degli spettatori, che l'hanno particolarmente apprezzato anche nelle miniserie televisive.
I ruoli iconici di Richard Chamberlain e il coming out a quasi 70 anni
Tra i ruoli più amati di Chamberlain sullo schermo spiccano quelli del marito violento di Julie Christie in Petulia di Richard Lester, del seduttore Aramis nella trilogia de I tre moschettieri, e l'avventuriero Allan Quatermain al fianco di Sharon Stone in Le miniere di re Salomone e Alla ricerca della città perduta.

Celebri le sue partecipazioni alle miniserie come l'acclamata Shogun e Il dottor Kildare, nella quale ha interpretato il protagonista, James Kildare, un giovane medico ricco di umanità nella serie in onda dal 1961 al 1966. Un successo enorme che gli procurò l'attenzione di migliaia di spettatrici, con oltre 12.000 lettere di fan a settimana:"La mia autostima era molto bassa, nel profondo. Quell'adorazione pubblica fu come una medicina".
Nel 1983, interpretò padre Ralph in Uccelli di rovo, un prete cattolico coinvolto in una travagliata storia d'amore con Meggie (Rachel Ward), ambientata in Australia. Nel 2003, a 69 anni, il coming out:"Essere gay crescendo negli anni '30, '40 e '50 non solo non era facile, era semplicemente impossibile. Mi avevano insegnato che essere gay era la cosa peggiore che potessi essere. Pensavo ci fosse qualcosa di profondamente sbagliato in me. E anche diventando famoso, quella sensazione era sempre lì".