Mission: Impossible 7 è stato al centro di una polemica in Polonia dopo che una settimana fa la produzione del film è stata accusata di voler distruggere un ponte storico nella città di Pilchowice e ora il regista Christopher McQuarrie ha voluto fare chiarezza sulla situazione. Il filmmaker è intervenuto sulle pagine di Empire per spiegare quanto accaduto e perché le notizie pubblicate online sono inaccurate.
Christopher McQuarrie ha raccontato: "Una settimana fa nella stampa è apparsa una storia in cui si sosteneva che i produttori di Mission: Impossible avessero chiesto il permesso di demolire un ponte costruito 111 anni fa in Polonia, distruggendo così un pezzo della meravigliosa eredità di quella nazione in nome dell'intrattenimento. Ho letto molte storie poco accurate in cui vengo nominato e di solito semplicemente le ignoro, ma in questo caso ho sentito che fosse importante chiarire le nostre intenzioni partendo da questo: non c'è mai stato in programma di far saltare in aria un monumento protetto di 111 anni".
Il filmmaker ha spiegato che all'inizio della pre-produzione il team del franchise ha ideato una scena d'azione che coinvolgeva un ponte che potesse essere in parte distrutto. Secondo il regista di Mission: Impossible 7 sono state le autorità polacche a esprimere l'interesse che venisse usato un ponte non utilizzato per quella sequenza perché aveva bisogno di rinnovarlo.
McQuarrie ha aggiunto: "Considerando lo stato delle loro strade locali, la miglior occasione di promuovere il turismo dell'area era rivitalizzare un sistema ferroviario datato, progetto che prevedeva la sostituzione delle parti della copertura del ponte in questione che, secondo gli esperti, era strutturalmente instabile. Il ponte non era stato costruito interamente nel 1906 come è stato riportato dalle notizie. Quel ponte era stato parzialmente distrutto dalle truppe tedesche in ritirata durante la seconda Guerra Mondiale prima di essere ricostruito (il ponte attuale è infatti uno dei due simili nell'area e nessuno è un momento protetto). Per aprire l'area al turistmo il ponte doveva essere rimosso".
La produzione del film con star Tom Cruise ha quindi acconsentito solo a distruggere le parti poco sicure del ponte che dovevano essere ricostruite e non i piloni in pietra originali. McQuarrie ha aggiunto: "Avevamo inoltre in programma di compensare ogni eventuale danno che la demolizione necessaria del ponte avrebbe potuto causare. Le persone con cui abbiamo parlato erano entusiaste dalla prospettiva di portare un'importante produzione cinematografica in Polonia e delle risorse che avrebbe portato all'economia locale. Erano inoltre felici che avremmo aiutato a poter creare un nuovo ponte che altrimenti non avrebbe potuto essere ricostruito, e poteva aiutare il governo a dare nuova vita ai trasporti".
Il filmmaker sostiene che la polemica sia nata da una persona a cui era stato rifiutato un lavoro nella produzione per cui non era abbastanza qualificata, situazione che ha portato ad attacchi via social media ai membri della troupe e diffusione di false informazioni sulle intenzioni riguardanti il ponte con l'intenzione di penalizzare il lavoro sul film. McQuarrie ha ribadito: "Questo individuo ha manipolato la risposta emotiva della comunità con una mossa che ha ora compromesso le nostre ambizioni di portare la nostra produzione in Polonia. Non avremmo per nessun motivo sognato di causare danni intenzionalmente a elementi culturali o storici dei luoghi che visitiamo e ci impegniamo moltissimo a proteggere le location che mostriamo nei film. Rispettare e celebrare i luoghi che mostriamo è una delle cose più importanti. Nessuna persona coinvolta nella produzione ha chiesto il permesso di distruggere un monumento storicamente significativo in Polonia".