La campagna di boicottaggio contro Netflix lanciata sui social con l'hashtag #CancelNetflix a seguito dell'arrivo sulla piattaforma streaming del contestato Mignonnes starebbe dando i suoi frutti accelerando di ben otto volte il ritorno delle cancellazioni degli utenti.
Al centro della bufera c'è il film francese Mignonnes, accusato di sessualizzare le bambine per il modo in cui le ritrae. Utenti e politici scandalizzati hanno sollevato una levata di scudi contro Netflix riuscendo in parte a convincere gli abbonati a sospendere il servizio.
Il 10 settembre, giorno dopo l'uscita di Mignonnes, le sottoscrizioni a Netflix sono aumentate, ma il 12 settembre il servizio ha visto l'aumento del ritmo delle cancellazioni di otto volte la media, secondo Variety. Al momento non è chiaro se il boicottaggio invocato sui social continuerà a far aumentare questi numeri.
Di fatto le cancellazioni dal servizio avvengono costantemente e Netflix non ha fornito i dati esatti legati ai giorni in questione, ma sappiamo che la piattaforma godeva di 193 milioni di abbonati alla fine di giugno. Numeri raggiunti grazie anche all'emergenza sanitaria che ha costretto le persone a lungo a casa.
Mignonnes, la regista: "L'ispirazione per il film viene dalla mia infanzia."
Qui trovate la recensione di Mignonnes, Cuties in inglese, racconta la storia della piccola Amy, 11enne senegalese che si ribella contro la famiglia conservatrice dopo essersi iscritta a un team di danza femminile. Il film è disponibile su Netflix dal 9 settembre.