I co-produttori di Matrix Resurrections hanno citato in giudizio Warner Bros. per la scelta di distribuire in simultanea il film nelle sale e in streaming su HBO Max.
Village Roadshow, la compagnia che ha co-prodotto il sequel di Matrix, ha denunciato Warner Bros. presso la Corte Superiore di Los Angeles. La motivazione? L'uscita simultanea sulla piattaforma streaming HBO Max avrebbe danneggiato la performance al botteghino, infrangendo inoltre il contratto tra le compagnie, come riporta il Wall Street Journal.
Alla fine del 2020 Warner Bros. ha annunciato a sorpresa l'intenzione di far debuttare tutti i suoi film del 2021 nelle sale e in contemporanea su HBO Max per via dell'emergenza sanitaria. L'uscita di Matrix Resurrections era prevista per aprile 2022, il che significa che non sarebbe stata influenzata dal piano di rilascio di HBO Max e sarebbe stata un'esclusiva delle sale. Ma la Warner Bros. ha successivamente spostato la sua uscita anticipando a dicembre 2021.
"L'unico scopo di WB nell'anticipare la data di uscita di Matrix Resurrections era quello di creare un'ondata di abbonamenti premium HBO Max di fine anno disperatamente necessari grazie a quello che sarebbe stato un film di successo, nonostante sapesse benissimo che avrebbe decimato le entrate cinematografiche privando Village Roadshow di qualsiasi vantaggio economico di cui WB e le sue affiliate avrebbero goduto", si legge nella causa.
Matrix Resurrections: la scena dopo i titoli di coda del film
Matrix Resurrections ha deluso al botteghino, incassando solo 37 milioni di dollari in patria, anche se un altro fattore che gli ha sottratto incassi è stata la concorrenza con Spider-Man: No Way Home, uscito meno di una settimana prima, che si è rivelato un fenomeno incredibile al botteghino diventando il quarto incasso di sempre negli USA.