Massimo Boldi ha parlato del suo rapporto con la politica, ricordando gli anni in cui si candidò con il Psi e Beppe Grillo lo invitò a lasciar perdere. L'attore ha quindi ammesso che preferiva il genovese quando faceva esclusivamente il comico.
Sulle pagine odierne di Libero è possibile leggere l'intervista rilasciata da Massimo Boldi. Recentemente protagonista di In Vacanza su Marte, l'attore ha ricordato di quando, negli anni '90, si avvicinò al mondo della politica, in particolare a Bettino Craxi. "In politica ho già dato. Nel 1992 ero legato a Craxi e sono stati quasi obbligato a presentarmi come candidato per il Psi", ha dichiarato Boldi, raccontando poi cosa gli disse Beppe Grillo all'epoca: "Durante la campagna elettorale incontrai Beppe Grillo che mi disse 'Belin, ma cosa vai a fare in politica? Vuoi far ridere? Lascia stare, già non fai ridere così!' ed io lo mandai a cagare". Boldi ha quindi ammesso di essere rimasto stupito nel vederlo, anni dopo, mentre girava l'Italia per raccogliere voti per il Movimento Cinque Stelle. "Meglio quando faceva il comico: era straordinario, si occupava comunque di politica ma in senso satirico".
Successivamente, nella medesima intervista, l'attore milanese ha quindi eletto Luigi Di Maio "personaggio più comico dei 5 Stelle". "Lo arruolerei in un cinepanettone per fargli fare il figlio di Cipollino, che è comunque più affidabile di lui". Boldi ha ricordato anche di quando il ministro degli Esteri, ospite di Porta a Porta, ammise di non aver mai visto un cinepanettone. "Un ministro che rappresenta il Paese non può fare lo snob rispetto ad un genere nazionalpopolare che da 30 anni rispecchia un certo modo di essere italiani", ha quindi dichiarato al quotidiano.
Infine, Massimo Boldi ha parlato più in generale dell'attuale situazione politica italiana, ammettendo che questa gli fa provare solo "tanta tristezza". Su Giuseppe Conte ha dichiarato: "Non ha lavorato male durante i suoi mandati ma è circondato da ministri deboli e inesperti, che fanno rimpiangere i politici della Prima Repubblica". Per questo motivo l'attore ha ammesso che si fiderebbe più di Matteo Renzi che di Conte, in quanto "politico più consumato e molto pratico". Come premier, però, Boldi preferirebbe Giorgia Meloni: "È cresciuta molto ultimamente, i suoi dibattiti mi appassionano. Ha toni da sindacalista che ti trascinano". E su Berlusconi capo dello Stato, l'interprete di Amici come prima non ha dubbi: "Se lo meriterebbe. Lasciamo perdere le sue vicende legate alle donne e la sua fama da latin lover. Come statista è inarrivabile".