Marilyn Manson avrebbe aggredito sessualmente una ragazza minorenne negli anni '90, secondo quanto riporta la rivista Rolling Stone: questo sarebbe il primo processo del rocker incentrato sui presunti crimini sessuali che avrebbero avuto luogo all'inizio della sua carriera.
Ricordiamo che tutti coloro che hanno citato in giudizio il cantante finora, lo hanno accusato di abusi e violenze per quanto concerne gli ultimi dieci anni. Questa nuova causa, che riguarda invece gli anni novanta, è stata intentata in un tribunale di New York oggi (30 gennaio) e nomina come imputati anche la Interscope Records e la Nothing Records, le etichette discografiche di Manson.
La star è accusata di violenza sessuale e inflizione intenzionale di disagio emotivo ai danni della querelante, identificata con il nome fittizio di Jane Doe, che chiede danni non specificati. Secondo la denuncia, Jane avrebbe incontrato per la prima volta Manson quando aveva soltanto 16 anni dopo aver assistito al suo concerto del 15 settembre 1995 a Dallas, in Texas. Lei, insieme ad "altre tre fan minorenni", hanno poi aspettato fuori dal locale per incontrare il musicista.
Quest'ultimo avrebbe chiesto alle ragazze "qual era la loro età e dove erano i loro genitori in quel momento", prima di invitare Jane Doe "e una delle altre sedicenni sul suo tour bus". Secondo la causa, "Manson ha poi compiuto vari atti di condotta sessuale criminale contro la querelante, che all'epoca era vergine, inclusi ma non limitati alla copulazione forzata e alla penetrazione vaginale".
"Uno dei membri della band ha visto Marilyn Manson aggredire sessualmente la querelante che era spaventata, sconvolta, umiliata e confusa. Dopo aver finito l'imputato ha riso di lei e in seguito ha minacciato Jane dicendo che, se l'avesse detto a qualcuno, avrebbe ucciso lei e la sua famiglia", si legge nei rapporti della nuova causa.