Luigi Tenco non si sarebbe suicidato ma sarebbe stato ucciso dal clan dei Marsigliesi: l'incredibile notizia, che getta nuove ombre sulla morte del cantautore italiano, è stata data da Lino Patruno in un'intervista a Il Fatto Quotidiano.
Il corpo senza vita di Luigi Tenco fu trovato il 27 gennaio del 1967 in una stanza dell'hotel Savoy di Sanremo. Prima di suicidarsi il cantautore italiano aveva scritto un biglietto in cui si leggeva: "Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi".
L'idea che Tenco non si fosse suicidato circola da sempre nell'ambiente, tanto che il 12 dicembre 2005 fu disposta la riesumazione della salma e fu effettuata una nuova autopsia che confermò l'ipotesi di suicidio. Oggi a gettare nuove ombre sulla morte di Luigi Tenco è Lino Patruno, storico fondatore del gruppo musicale e cabarettista de I Gufi. Intervistato da Il Fatto Quotidiano il chitarrista ha parlato di alcuni episodi che lo spingono a dubitare sulla tesi che il suo amico si sia suicidato. Il primo è legato ad una serata in un locale dove dovevano esibirsi: "Con lui, nei primi Anni '60, per una sera siamo stati scritturati. Prima dello spettacolo si presenta il proprietario del locale, un tipo losco, minaccioso, con accento del Sud: 'Questa sera prenderete il 40 per cento del cachet'. E Tenco, il più incazzoso di noi: 'Ora vado al microfono e spiego al pubblico che lei non rispetta i patti'. Finale? 'Se non canta, le mitraglio subito le gambe'. Abbiamo obbedito".
Il secondo episodio raccontato da Lino è legato alle frequentazioni femminili di Luigi Tenco: "Lavoravo alla Ricordi, Luigi veniva spesso nel mio ufficio. Il nostro argomento principale, se non unico, erano le donne. Una fissa. Durante quel maledetto Sanremo, aveva problemi: stava con una tizia legata al clan dei Marsigliesi, un giro pericoloso. Per me non si è ucciso. E non sono l'unico a pensarlo".
Dopo la seconda autopsia la famiglia di Tenco ha affermato di considerare la tesi del suicidio come veritiera, considerando speculazioni le altre ipotesi.