"Ci mancate tanto": Luciana Littizzetto ha letto nel corso del programma di Rai3 una lettera indirizzata a tutti i ristoratori e a tutte le figure che ruotano intorno al mondo della ristorazione, compresi i venditori di rose e i suonatori di fisarmoniche.
Insieme allo chef Carlo Cracco, la cabarettista Luciana Littizzetto ha realizzato una simpatica lettera ai ristoratori nel corso del programma di Che tempo che fa?, disponibile su Raiplay. La lettera esprime, secondo la Littizzetto, tutto ciò che ci manca dei ristoranti, secondo il punto di vista di noi clienti:
"A tutti i ristoratori, osti, chef, albergatori pizzaioli, kebabbari, porchettari, ma anche ai camerieri, sommelier, lavapiatti persino ai suonatori di fisarmoniche e finanche ai venditori di rose pakistani, timidi ma minchia se dotati nell'arte del martellamento", ha esordito la Littizzetto, leggendo la lettera. "Ci mancate tanto, facevate parte della nostra vita e vogliamo che torniate a farne parte al più presto. So che è dura resistere stando chiusi, ma dovete farlo, cari osti panzoni e maître raffinati, tavernieri e chef stellati. Ci mancate, ci manca tutto di voi, ci manca persino quando ci date il tavolo di fronte alla porta con gli spifferi o il tavolo malsano davanti al cesso."
"Ci manca di riempirci di grissini prima di cena come se venissimo da 40 giorni nel deserto e ci mancano quei piatti di tortellini roventi che più che brodo, mi sembra magma del Vesuvio", ha continuato la scrittrice. "Ci manca quando siamo 4 persone e ordiniamo 4 piatti diversi con 4 variazioni diverse e invece di mandarci a cagare ci dite "ma certo, non c'è problema" o quando dopo aver ordinato 6 pizze margherite, 2 capricciose, 1 al salame piccante, cambiamo idea e di margherite ne vogliamo solo 3 più 2 al gorgonzola e 1 al salame piccante e voi col sorriso sulle labbra e il vaffanculo nel cuore, ci date retta. Ci mancano i vostri tavolini traballanti che poi viene il cameriere e mette sotto alla zampa la cartolina piegata in 4, così che la zampa che ballava non balla più, ma ballano le altre tre."