Ecco servita l'ennesima provocazione di Lars von Trier. Tornato sobrio, il regista danese aveva ammesso di non riuscire a lavorare senza il supporto di alcool e droga per via della sua difficoltà a gestire l'ansia. Detto fatto. Mentre sta ultimando la sua nuova fatica, The House That Jack Built, che racconta le gesta di un serial killer dal suo punto di vista, von Trier ammette di aiutarsi con l'alcool.
"Ho frequentato gli alcolisti anonimi ogni giorno per sei mesi. Ci siamo supportati l'un l'altro a vicenda per restare sobri. Queste persone diventano una specie di famiglia. ho usato tutta la mia forza per restare sobrio, ma ora ho ricominciato a bere un pochino per lavorare. Quando giri un film, è un duro lavoro e tendi a bere di più. In passato ho usato altri tipi di droghe, è così che lavoravo. L'alcool mi aiuta a tenere sotto controllo l'ansia".
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Nel corso dell'intervista al Guardian, Lars von Trier ricorda i problemi avuti sui suoi set. "Ricordo quando giravo Dancer in the dark con Björk e urlavo in continuazione. E' stata una lotta, lei era fuori di testa e voleva scappare via di continuo. Ho dovuto convincerla a tornare indietro. Ma è stata una delle migliori attrici con cui abbia mai lavorato. Quando lavoravamo avevamo un rapporto intenso, ma quando non lavoravamo litigavamo in continuazione. E' stato ridicolo".
Parlando dei suoi progetti futuri, il regista aggiunge: "Non so cosa farò dopo The House That Jack Built. Il problema è che è molto semplice trovare i finanziamenti per una serie tv, ma non sono sicuro se questa sia la via da percorrere".
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