La campionessa georgiana di scacchi Nona Gaprindashvili ha presentato una denuncia contro Netflix chiedendo 5 milioni di dollari in una causa per diffamazione legata a una battuta sessista fatta pronunciare alla protagonista de La regina degli scacchi Anya Taylor-Joy.
A turbare Nona Gaprindashvili sarebbe soprattutto la frase incorretta prpnunciata nel finale della popolare serie che paragona i suoi successi nella vita reale a quelli del personaggio di Anya Taylor-Joy, Beth Harmon. "L'unica cosa insolita di lei, davvero, è il suo sesso, e anche questo non è unico in Russia" è la frase pronunciata da un commentatore mentre Beth Harmon è impegnata in un match a Mosca. "C'è Nona Gaprindashvili, ma lei è la campionessa del mondo femminile e non ha mai incontrato uomini."
"Nona Gaprindashvili è una pioniera degli scacchi femminili e un'icona molto amata nel suo paese natale, la Georgia. Durante la sua straordinaria carriera, ha vinto molti campionati, ha battuto alcuni dei migliori giocatori di scacchi maschi del mondo ed è stata la prima donna nella storia a raggiungere lo status di grande maestro internazionale di scacchi tra gli uomini", riporta la causa per diffamazione presentata alla Corte Federale dalla California dagli avvocati di Gaprindashvili.
La Regina degli Scacchi avrà una seconda stagione? La risposta del produttore
Qui trovate la nostra recensione de La regina degli scacchi, miniserie Netflix che ha conquistato numerosi riconoscimenti diventando uno degli show più amati dagli utenti della piattaforma streaming. La serie avrebbe, però, inserito nei dialoghi una grossa imprecisione definita, come si legge nel testo della causa, "sessista" dalla diretta interessata:
"L'affermazione che Nona Gaprindashvili non abbia mai affrontato uomini è manifestamente falsa, oltre ad essere grossolanamente sessista e sminuente. Nel 1968, l'anno in cui è ambientato questo episodio, aveva gareggiato contro almeno 59 giocatori di scacchi maschi (28 dei quali contemporaneamente in una partita), inclusi almeno dieci Grandi Maestri di quel tempo tra cui Dragolyub Velimirovich, Svetozar Gligoric, Paul Keres, Bojan Kurajica, Boris Spassky, Viswanathan Anand e Mikhail Tal. Gli ultimi tre sono stati anche campioni del mondo durante la loro carriera. Netflix ha mentito sfacciatamente e deliberatamente sui successi di Gaprindashvili al cinico scopo di accrescere il dramma facendo sembrare che la sua eroina immaginaria fosse riuscita a fare ciò che nessun'altra donna, inclusa Gaprindashvili, aveva fatto. Così, in una storia che avrebbe dovuto ispirare le donne mostrando una giovane donna che gareggia con gli uomini ai massimi livelli degli scacchi mondiali, Netflix ha umiliato l'unica vera donna che aveva affrontato e sconfitto gli uomini sulla scena mondiale nella stessa era".