La città proibita: amore e arti marziali nel film di Gabriele Mainetti, da oggi al cinema

Arriva al cinema oggi, 13 marzo, grazie a PiperFilm, La città proibita, il nuovo lungometraggio di Gabriele Mainetti, che prosegue l'esplorazione dei generi con un tuffo nell'Oriente e nelle arti marziali.

Una scena di combattimento de La città proibita

Dopo Freaks Out, Gabriele Mainetti prosegue la sua personale esplorazione dei generi tuffandosi nei misteri dell'Oriente e delle arti marziali, il tutto in salsa romana, con La città proibita. Nei cinema da oggi 13 marzo con PiperFilm, la pellicola vanta un ricco cast di volti noti a cui Mainetti affianca l'esordiente Yaxi Liu nei panni della protagonista Mei.

La misteriosa Mei fa irruzione nel ristorante (pieno di debiti dopo la fuga del padre, interpretato da Luca Zingaretti) gestito da Marcello (Enrico Borrello) e dalla madre Lorella (Sabrina Ferilli) per cercare la sorella scomparsa misteriosamente. La giovane si fa largo nel sottobosco romano, a lei sconosciuto, a colpi di arti marziali stringendo un inedito legame con Marcello mentre lotta per scoprire la verità sulla scomparsa della sorella. Nel film compare anche Marco Giallini in un ruolo particolarmente intrigante.

La Citta Proibita Borello Giallini
Faccia a faccia tra Enrico Borello e Marco Giallini

Dalla Cina con furore... fino a Roma

Scoprite la nostra recensione de La città proibita. Scritto da Gabriele Mainetti con Stefano Bises e Davide Serino, e prodotto da Sonia Rovai con Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa, La città proibita è una produzione Wildside, società del Gruppo Fremantle, PiperFilm e Goon Films. La colonna sonora firmata da Fabio Amurri uscirà in digitale prossimamente.

"Quando mi chiedono qual è la ricetta dei miei film la risposta è una sola: i personaggi" ha affermato Mainetti in un'intervista con Vanity Fair. "Mi piace pensare sempre alle storie più assurde con dentro i personaggi più veri possibili. Devono essere il veicolo emotivo per lo spettatore, un tipo di protagonisti che, anche se arrivasse l'astronave di Independence Day, ti fanno capire che ci credono davvero. Per questo venero Quentin Tarantino e quando vidi per la prima volta Pulp Fiction andai fuori di testa, perché riusciva a mitizzare un mondo rendendolo comunque umano. E, sebbene spesso mi si attribuisce un intento citazionistico, in realtà è sempre involontario. Per citare di nuovo Tarantino, lui cerca appositamente le stesse inquadrature dei film a cui vuole fare riferimento, io no".

La città proibita: Mainetti, Roma e la contaminazione per parlare della società (e del cinema) di oggi La città proibita: Mainetti, Roma e la contaminazione per parlare della società (e del cinema) di oggi

Il regista ha spiegato la scelta di casting di Yaxi Liu, una stuntwoman, con la necessità di ingaggiare qualcuno che conoscesse in profondità le arti marziali. "Consapevole che nessuna attrice avrebbe potuto diventare davvero Mei in sei mesi di allenamento, ero pronto a partire per la Cina, convinto che la mia protagonista l'avrei trovata solo nelle scuole di Kung-Fu" ha detto. "Mei doveva essere un'artista marziale. Mi sentivo investito da una missione delirante. Poi, la svolta. Non ho dovuto attraversare il globo per raggiungere il Colosso d'Oriente, perché Yaxi Liu è apparsa direttamente sullo schermo del mio telefono. Un mio collaboratore mi ha inviato un suo reel di Instagram zeppo di calci e pugni perfetti. Movimenti che non si improvvisano, che appartengono solo a chi si allena fin dall'infanzia. Era lei. Restava una sola incognita: sapeva recitare?"