Le riprese nel 2016 di Justice League avevano portato il regista Zack Snyder a vivere una situazione davvero particolare: fare i conti con la presenza costante di un rappresentante della Warner Bros sul set.
L'approfondimento dedicato al film tratto dai fumetti della DC pubblicato da Vanity Fair ha permesso di scoprire molti dettagli del lavoro dietro le quinte, compresa l'inedita figura di 'babysitter'.
I risultati poco soddisfacenti ai box office del film Batman v Superman: Dawn of Justice avevano infatti causato un po' di preoccupazione tra i responsabili della Warner Bros in vista della realizzazione di Justice League. Kevin Tsujihara, amministratore delegato dello studio, aveva quindi deciso che dovesse essere presente qutidianamente sul set qualcuno che controllasse il lavoro in corso, affidando il compito a Geoff Johns di DC Entertainment e a Jon Berg, a capo della produzione della Warner.
Berg, ora presidente di Stampede, ha spiegato: "Era un compito davvero insidioso e non una posizione che ho amato, onestamente. Ho cercato di essere schietto nel dire ciò che pensavo a livello creativo. Il mio compito era di provare a mediare tra un creatore la cui visione è istintivamente dark e uno studio che percepiva, a torto o a ragione, che i fan volevano qualcosa di più leggero. Ero rispettoso nei confronti del regista e non ho cercato di sostenere delle idee provenienti dal lato aziendale che pensavo non fossero in linea con ciò che avrebbe reso il film migliore".
Zack Snyder, parlando della presenza di Johns e Berg sul set, ha ammesso: "Si potrebbe dire che erano i miei babysitter. Non mi dava troppo fastidio perché non erano così minacciosi. Ho semplicemente pensato che le idee che avevano, che si trattasse di proporre più umorismo o cose simili, non fossero niente di troppo oltraggioso"